La riforma Delrio, che cancella in apparenza le Province, ma in realtà le destruttura e
toglie il potere ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti, non ci ha mai convinto.
Oggi la vittoria del NO nel Referendum del 4 dicembre ha impedito, fra gli altri risultati positivi, la cancellazione delle Province dalla Costituzione. Saggezza vorrebbe che si ripensasse alla scelta fatta rimettendo mano a una più giusta ed equilibrata Riforma.
Una destrutturazione fatta senza criterio subendo il diktat della UE e del Fiscal Compact.
Senza tenere conto che una provincia come la nostra, e come altre in Piemonte, fatta di ben 190 Comuni, ha bisogno di un ente intermedio, di organizzazione e raccordo, fra la Regione e il Comune. La riforma di Del Rio con il taglio dei trasferimenti ha reso problematici i bilanci e reso più carente la manutenzione delle strade. Ma non solo: la nostra Provincia ha sempre avuto, per esempio, una direzione ambiente, un dipartimento lavoro, con dirigenti e dipendenti capaci e competenti.
E poi certo ci sono stati anche gli abusi e gli sprechi, ma è lì che si doveva andare a colpire invece di incidere sui lavoratori meno tutelati che sono stati tagliati e che erano spesso portatori di impegno e competenze.
Oggi fra tecnici e dipendenti della Provincia si registra frustrazione, incertezza sulle
prospettive e la sensazione di stare subendo una decisione sbagliata. E, inevitabilmente, totale mancanza di motivazione.
Serve un Ente rigenerato con rappresentanti eletti dai cittadini e non, come avviene, dai consiglieri comunali. Si potevano operare accorpamenti – unificando Alessandria e Asti – ridefinire le competenze con la Regione, completare l’accorpamento degli ambiti territoriali ottimali, ed evitare iniziative velleitarie e non adeguate alla dimensione e al ruolo dell’Ente.
E restituire agli elettori, a tutti i cittadini, il potere di scegliere i propri rappresentanti rivitalizzando la democrazia anche come stimolo per una maggiore funzionalità ed efficacia dell’Ente.
Per questi motivi, auspicando il rispetto sostanziale della volontà dei cittadini italiani nel referendum costituzionale, e interpretando lo spirito del percorso costituente di Sinistra Italiana, che chiede più democrazia e partecipazione popolare e non meno, in accordo con la posizione della Federazione Provinciale di SEL-Sinistra Italiana i consiglieri eletti di Sinistra Ecologia Libertà in Provincia di Alessandria con la determinazione di dare un forte segnale di cambiamento non parteciperanno al voto di secondo grado del 18 dicembre.
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ – Sinistra Italiana
FEDERAZIONE PROVINCIALE DI ALESSANDRIA