Inaugurata la nuova sede alessandrina per l’Unità di Valutazione e Organizzazione degli Screening

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Si scrive UVOS e si legge prevenzione. Così si potrebbe in estrema sintesi descrivere l’attività dell’Unità di Valutazione ed Organizzazione degli Screeening oncologici che lunedì è stata protagonista dell’inaugurazione dei nuovi locali destinati ad ospitarne la Centrale Operativa su base provinciale in Alessandria, via Marengo 35.

È stato infatti completato il trasferimento da Ovada di tutta l’attività organizzativa che fa capo agli screening di primo e secondo livello promossi dalla Regione Piemonte, nell’ambito del Programma ormai pluriennale denominato Prevenzione Serena.

Erano presenti alla cerimonia il Sindaco di Alessandria, Rita Rossa, l’onorevole Cristina Bargero, i consiglieri regionali Massimo Berutti, Valter Ottria e il Presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale Domenico Ravetti, oltre a numerosi rappresentanti del volontariato alessandrino impegnato in sanità.

Il dott. Claudio Sasso, responsabile dell’UVOS, ha illustrato il contenuto delle attività svolte dalla struttura, ma soprattutto ha richiamato la necessità di diffondere la cultura della prevenzione, che questo programma si propone di promuovere tra i cittadini, prima che diventino utenti dei servizi sanitari. Rifacendosi anche al Codice Europeo contro il Cancro, ci ha ricordato che quasi la metà di tutti i tumori potrebbe essere prevenuta e che quasi un terzo delle morti per tumore nel mondo sono attribuibili a soli 9 fattori di rischio, potenzialmente modificabili con il comportamento. Basti pensare che tabacco, dieta inadeguata, obesità e alcool sono le più importanti cause di cancro, circa il 40% dei fattori di rischio. Gli screening sono raccomandati (non solo in Piemonte e in Italia, ma in tutto il mondo) a persone sane o per lo meno che si credono tali, che hanno però un rischio potenziale, legato all’età, di sviluppare un cancro del collo dell’utero, della mammella e del colon-retto.

Consistono nell’invito attivo, a persone per fascia di età prestabilita, a sottoporsi ad un test, cioè ad un esame di laboratorio o strumentale, e si rivolgono a tutta la popolazione target, senza differenze o barriere sociali, economiche e culturali e, per questo, partecipano, davvero, allo sforzo per ridurre le disuguaglianze di salute. L’Amministrazione ha inoltre ringraziato la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che ogni anno contribuisce a finanziare il programma, in particolare attraverso consulenze diagnostiche di secondo livello.