La politica del twitter e del tweet, veloce e sintetica, sembra sempre far comparire e scomparire in un attimo le questioni vere del Paese. Le apostrofa ma non le risolve. Renzi perde il Referendum, si dimette, lascia agli altri l’ingombrante fardello della risoluzione dei problemi dell’Italia, che però rimangono, così come erano e così come restano quelli di Alessandria.
C’è una sorta di convergenza fra le due entità, sarà per la camminata su un ponte sottratto ai legittimi costruttori, sarà perché le promesse di Renzi, attraverso le parole – sempre troppe – della Rossa sono piovute anche puntuali e a colpi di milioni virtuali in Alessandria.
Una cosa è certa. La riforma non piaceva, era inutile; gli elettori hanno mirato al sodo e i mezzi che hanno sostenuto l’istituzione debordante e le sue grida sono stati sconfitti. Non bisogna però passare al tweet seguente, facendo l’errore di non approfondire ciò che vi è stato in questa inusuale domenica di dicembre dedicata al voto. E soprattutto bisogna che anche chi ha giocato il proprio ruolo istituzionale in sede locale non faccia finta di non essersene accorta. Ognuno ne tragga le conseguenze necessarie e logiche. Perché una riforma costituzionale ci vuole, così come una legge elettorale, pena il presentarsi agli elettori con il consultellum, che è un ricamo del diritto, ma non un sistema condiviso. E perché Alessandria deve incominciare a non vergognarsi più di se stessa come ad essa è stato detto di fare in questi ultimi 5 anni. Una bella sfida. Noi siamo pronti a coglierla!
Piercarlo Fabbio
coordinatore cittadino FI Alessandria