Non è stato sottoscritto alcun contratto. Quindi domattina i lavoratori pubblici possono passare all’incasso! Questo è quanto stanno sostenendo tutti i TG della democratica Italia. Ma cosa è successo davvero? E’ successo che tre personaggi screditati e senza mandato hanno fatto una enorme marchetta a Renzi a poche ore dal Referendum sulla deforma costituzionale per consentirgli di provare a raccattare qualche voto favorevole fra i dipendenti pubblici stremati da ben 7 anni senza aumenti salariali.
Ma come stanno davvero le cose?
– Non è stato firmato alcun contratto. C’è una legge e una normativa precisa che regola la contrattazione nel pubblico impiego e la Ministra MADIABUGIA sa bene che l’accordo raggiunto non ha valore di contratto che dovrà invece essere discusso e stipulato all’ARAN.
– L'”entente cordiale” raggiunto non da neanche lontanamente risposte sulla questione economica – 85 euro medi e lordi a fine 2018 dopo 7 anni di blocco contrattuale sono un insulto inaccettabile. Così come la mezza marcia indietro sulla Legge Brunetta. Aver accettato anche solo politicamente il piatto di lenticchie promesso dal governo la dice lunga sulla schiena dritta dei tre segretari dei sindacati gialli.
Ma il dato più grave è sicuramente la disponibilità ad introdurre il cosiddetto welfare aziendale cioè un robusto sostegno allo smantellamento della sanità e della previdenza come diritto universale.
Chi si illude che la partita sia finita non ha fatto i conti con la dignità dei lavoratori pubblici.
Nicola Stornini
per il Coordinamento Provinciale USB Enti Locali