È in libreria il nuovo romanzo dello scrittore alessandrino Gianluca D’Aquino, Pàrtagas, edito da Eden Editori, presentato ai lettori da una prefazione d’eccezione di uno dei maestri della narrativa, Sergio “Alan D.” Altieri, che spiega: “… come Pàrtagas affronti con un taglio per molti versi eretico il tema dell’islamizzazione del mondo, riuscendo ad allargare il genere fantasy non solamente a una nuova dimensione epica ma anche, e soprattutto, a una inedita prospettiva tematica: l’incontro/scontro, forse inevitabile, tra la libertà dell’immaginazione e il pragmatismo del reale. Con Pàrtagas, Gianluca D’Aquino, autore a tutto tondo e narratore a tutta caratura, narra nel certamente fantasy, ma costringe il lettore a confrontarsi con una impietosa, per molti versi agghiacciante, metafora sociologica sulla natura più profonda e più maligna del potere. Ed è precisamente nel giro di vite impresso alle componenti del fantasy che l’autore sposta le focali, altera gli equilibri, dilata la prospettiva in un intreccio multipolare in cui è soprattutto la politica a spostare il genere in una dimensione spiazzante e iconoclasta”.
Il libro sarà presentato ufficialmente sabato 3 dicembre alle ore 17:30 presso la “sala Zandrino” del Teatro Comunale di Alessandria (ingresso libero), dove sarà possibile, per chi fosse interessato, acquistare copie del romanzo.
L’autore ama definire Pàrtagas come un caleidoscopio attraverso cui ha ripercorso il passato, il presente e il futuro di un processo di compenetrazione, a volte subdolo, a volte violento, di culture, tradizioni e religioni.
Un caleidoscopio in cui è presente un continuo intreccio di storie e una molteplicità di personaggi che si possono scorgere appoggiando metaforicamente l’occhio all’estremità dello strumento, osservando il generarsi di nuove realtà dall’unione dei frammenti di immagini relative ad altre realtà precedenti, che mutano, cambiano, si fondono e talvolta scompaiono.
La narrazione è continuamente sospesa e ripresa in più storie legate tra loro, che si sviluppano contemporaneamente, secondo una tecnica abbastanza in uso nei poemi cavallereschi. La scelta dell’ambientazione medievale deriva dall’analisi del processo di de-occidentalizzazione in atto a vantaggio di altre realtà e culture, talvolta molto diverse e distanti dalla nostra, che ha portato anche a una sorta di “medievalizzazione” della società, dove per “medievalizzazione” si intende un ritorno a una società più violenta, in cui è in corso un decadimento dei valori e un sempre minor rispetto della vita umana.
Pàrtagas è anche la metafora del mondo inteso come entità territoriale concepita e divisa fra stati teocratici, in cui la religione è l’elemento dominante anche sul potere temporale. A tutti gli effetti, la storia parla di una guerra mondiale delle religioni. Con una religione in particolare che minaccia la stabilità e la pace degli altri stati. Molti sono i richiami storici presenti nel testo, come il processo ai Templari del 1307/1308, la presa di Gerusalemme del 1099 (con la vittoria dei Crociati) e del 1187 (con la vittoria di Ṣalāḥ al-Dīn) e un profetica e ipotetica presa di Roma, sede della massima autorità religiosa Cristiana, peraltro già saccheggiata nell’830 e nell’846 dai saraceni.
Ma Pàrtagas è anche un romanzo di fantasia, una storia di narrativa epica e cavalleresca che vuole essere un passatempo per lettori di tutte le età, in cui si apprezzano i temi e i valori dell’amicizia, dell’amore, del coraggio e dell’onore che vanno oltre la vita e la morte.