Il Referendum del 4 dicembre è alle porte.
Eravamo scettici e sicuri di una moda passeggera, una “posa di maniera” quando si affermava che Renzi era l’erede dell’Ulivo; la sua politica continuità tra il PD e il “PD di Renzi”…
Caro Professore, Renzi non è affatto quel che lei dipinge per due semplici ragioni..
1) la sua storia nel senso del “percorso” che lo ha condotto allo “stai sereno” …( e questo senza fare dietrologia e/o complottismo)
2) Chiunque sotto la pressione della cosiddetta “antipolitica“ sarebbe arrivato all’esame ..doveva (!) arrivare all’esame; ricorda la storia del Gattopardo (Tomasi Lampedusa che favorisce il Tancredi affinchè partecipi alle lotte garibaldine perché “tutto cambi perché nulla cambi”?)
Il paradigma della democrazia maggioritaria, il rilievo assegnato alle leadership, l’investimento sullo strumento delle primarie per la loro selezione; la scommessa su una forma partito dell’Ulivo furono concepiti in un contesto totalmente diverso da quello di oggi.
Un contesto nel quale oltre che razionalizzare e stabilizzare il bipolarismo in una Democrazia competitiva e dell’alternanza esisteva un soggetto collettivo dotato di regole che si rispettavano e che lavorava con le rappresentanze sociali e per finire scriveva le regole costituzionali ed elettorali INSIEME!
Un soggetto che, grazie a Lei, immaginammo espressione di una sintesi politico culturale nuova…
Caro Professore il cambiamento, come Lei ci insegna è una parola “neutra” …Il cambiamento può essere positivo o negativo e tutto proviene da un’idea di Democrazia sulla quale si deve far chiarezza.
E’ dall’idea che pensa la Democrazia come strumento in mano ai cittadini per decidere del governo della Comunità che occorre ripartire per riscrivere il nostro Paese.
Alla vigilia del voto del 4 Dicembre anche Lei può constatare come in tutta la campagna referendaria l’idea della Democrazia che muove le forze in campo del SI e del NO non ha origine in quella idea di cui Lei parla. E questa idea che Lei, caro Professore, possiede non è propriamente quella che ha Renzi nel momento in cui propone una “riforma” Costituzionale fatta a MAGGIORANZA !…e basterebbe questo a bocciarla.
La “governabilità” dell’Ulivo non può essere contrabbandata quando è a discapito della Democrazia. E’ un dibattito che si trascina da troppo tempo ormai; sin dal disastroso percorso costituente del Partito Democratico…
Ricorda Professore quando in solitudine fummo “profeti-gufi” asserendo che il “COME” si fosse realizzato il PD avrebbe determinato “SE“ il Pd sarebbe stato il Partito per il quale avevamo speso gran parte della nostra vita ? Il risultato è sotto gli occhi di tutti…
Il 4 Dicembre noi voteremo NO! per fermare il gioco e per “aprire” una fase costituente sicuramente non in salsa proporzionalista che garantirebbe soltanto un pessimo establishment: unico responsabile di uno sfascio di cui Renzi è l’alfiere.
E’ una fase Costituente che deve vedere i cittadini protagonisti coscienti e responsabili e per la quale ci impegneremo .
La “Democrazia che Vogliamo “ può essere il nostro piano di lavoro nei prossimi mesi.
Sarà quindi un GRANDE OPERAZIONE VERITA’ che risponderà alla domanda “Quale società vogliamo e Quale Democrazia Vogliamo” che guiderà tutto il nostro impegno.
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