Bilancio maltempo nell’alessandrino: danni ingenti nelle campagne e nelle attività agricole

alluvione-1Dopo le ore di paura e angoscia, il weeek end è stato il momento della prima ‘conta’ dei danni, soprattutto nelle campagne dell’alessandrino dove l’esondazione dei fiumi ha colpito pesantemente.

La stima è ancora provvisoria, ma le associazioni agricole avvisano: “semine e strutture compromesse, gravi ripercussioni sul reddito delle imprese”.

La situazione riporta in primo piano la necessità della messa in sicurezza dei fiumi.

C’è chi come Marco Frandini nella sua azienda di San Salvatore, nell’Alessandrino, non ha solo visto andare sott’acqua campi e raccolti ma anche le erbe aromatiche già confezionate e pronte per essere spedite.

Oppure come Sergio Panizza che a San Michele ha visto arrivare, senza poter fare nulla, oltre un metro mezzo di acqua in pochi minuti all’interno della stalla.

Ora, passata la fase di allerta rossa per i sorvegliati speciali Tanaro e Bormida, proseguono senza sosta i sopralluoghi dei tecnici di Coldiretti Alessandria.

Il direttore Leandro Grazioli accompagnato dal vice Emiliano Bracco, dal alluvione-3segretario di zona Giovanni Rosso e dal responsabile CAA Davide Biglia ha visitato le situazioni più drammatiche.

Il presidente Roberto Paravidino, accompagnato dal presidente di zona Carlo Pagella, ha poi incontrato gli associati per fare il punto della situazione.

Si è trattato di una vera propria bomba d’acqua che ha colpito le campagne con centinaia di ettari sott’acqua, ortaggi, aziende e strutture agricole allagate.
E’ questo quanto emerso dal primo monitoraggio sugli effetti del maltempo effettuato dalla Coldiretti di Alessandria che chiede di verificare se ci sono le condizioni per la richiesta dello stato di calamità nelle zone colpite ma anche investimenti per mettere in sicurezza il territorio.

Non sono state risparmiate le strutture aziendali, le serre ed i macchinari agricoli finiti sott’acqua mentre in alcuni casi è stato necessario soccorrere gli animali.

alluvione-2L’andamento anomalo del 2016 conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense. I terreni inzuppati non riescono ad assorbire la quantità d’acqua caduta in abbondanza e la situazione è critica dove i campi si presentano come una vasta ed estesa pozza uniforme.

“Per giorni sarà impossibile eseguire qualsiasi lavoro, il nostro obiettivo è salvare il raccolto e ripulire dal fango gli annessi rustici — dicono i soci di Coldiretti impegnati con pompe ed idrovore a limitare i danni al settore primario, già messo alla prova varie volte e che continua a registrare, a causa delle avversità atmosferiche, gravi ripercussioni sul reddito delle imprese”. Il Presidente di Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino sottolinea che “la gente è ormai allo stremo: ogni volta che arriva un nuovo disastro tocca di nuovo ripartire da capo. I nostri imprenditori sono di tempra resistente ma senza un aiuto delle Istituzioni rischiamo davvero che tutto venga vanificato. Per questo – ribadisce il presidente Paravidino — chiediamo che al più presto vengano avviate le procedure per verificare se esistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità nei territori colpiti e che vengano ad essere predisposte agevolazioni o ogni forma di aiuto al fine di dare respiro alle aziende agricole.”

Coldiretti invita gli agricoltori che hanno subito danni a segnalare gli stessi negli uffici e quelli delle amministrazioni comunali in modo da consentire una prima mappatura delle aree e delle aziende colpiti.

“Si dovranno attendere le prossime ore per avere un quadro più dettagliato – ha aggiunto il direttore Grazioli – ciò che preoccupa è sapere come si presenterà il terreno una volta riassorbita l’acqua. Purtroppo le semine autunno-vernine sono compromesse. Una situazione che riporta in primo piano la necessità della messa in sicurezza dei fiumi e dei corsi d’acqua in genere, con la pulizia degli alvei, diversamente il fiume si prende la sua parte”.