Caro Daniele Borioli,
mi dispiace non condividere ciò che affermi nel cappello, sul blog di Lava, al motivato saggio di Nicola Savi, che non conosco ma rispetto, “10 motivi per votare sì al referendum costituzionale”.
Siete TUTTI, chi più chi meno, una casta disgustosa, ancor di più quelli seri, pochissimi peraltro, che tacciono, sulle prebende, diarie, rimborsi, trasporti gratuiti, pensioni reversibili estese ai figli, alle coppie di fatto, ai genitori anziani. Mi permetto di rinviare ai miei due precedenti articoli “Il primo conflitto di interessi sui privilegi dei parlamentari“ e “Perché votare no al referendum costituzionale”, pubblicati su: blog di Lava, Corriere Al; Città futura, Appunti alessandrini, Alessandria news. Ne ho quasi pronto il terzo sulla schifosa legge elettorale.
Conosci il libro del grandissimo Corrado Stajano sulla sua esperienza di senatore, “Promemoria” , Garzanti, 1997 ( vent’anni fa), in cui sostiene di essere stato un fantoccio che schiacciava il bottone su ordine del capogruppo, che neppure gli spiegava che cosa stesse votando. E altre cose (295 pagine), sul malfunzionamento delle Commissioni per esempio.
Tutti questi privilegi vanno aboliti da subito, a cominciare dalle pensioni, anche pregresse. Non si tratta di diritti acquisiti, l’hanno mostrato Amato prima e la Fornero poi. La non retroattività vale per i Codici Penale e Civile; per il resto no: solo i parlamentari e i consiglieri regionali l’hanno; e lo credo, se la sono votata loro da sé e per sé.
E la buona Scuola: nessuno ha spiegato a Renzi che mettere mano alle decine di graduatorie di precari pluridecennali, con un contenzioso interminabile sulle precedenze, costellate di migliaia di ricorsi, provocati dalle leggi e circolari precedenti spesso contradditorie, avrebbe provocato quello che sta accadendo: in molte scuole, specialmente alle superiori, si assiste a una continua girandola di supplenti, perché i nominati preferiscono prendersi una supplenza annuale a casa propria a svantaggio del posto fisso a 500Km. di distanza.
Eppure Renzi dovrebbe sapere a quando ammonta lo stipendio di un insegnante, fermo da 8 anni, la metà di quello percepito degli altri insegnanti europei, che non lavorano affatto più di noi (vedi un mio precedente articolo sull’argomento).
Ma per non ripetermi, ti allego le due risposte che ho inviato a Fabio Scarsi e a Nicola Savi.
A FABIO SCARSI (articolo su Appunti Alessandrini)
Mi è piaciuto il tuo lungo e argomentato articolo. Vorrei solo ricordare che i privilegi, decine o centinaia, di cui godono i parlamentari e i consiglieri regionali, non sono piccoli problemi. Sono una Weltanschauung, un modo di concepire la politica e anche la propria vita. I costi della politica? I costi dei comodacci loro, senza pudore né senso del ridicolo,. E i cittadini dovrebbero fidarsi di queste persone, in una Camera dei Deputati prevalentemente di nominati e non di eletti, coi giochini sulle rinunce, predisposti con mesi di anticipo; quindi quasi tutti gli stessi di adesso. I deputati che si infilano in cinque nel tassì che li porta da Roma a Fiumicino, con l’aereo gratis prenotato dalla segreteria, così risparmiamo (1.200 euro al mese netti cadauno quale rimborso del percoso Rona Fiumicino. Non possono affittare furgoncini Piaggio?). Ma si ricorda di quando Fini, Presidente della Camera, a Natale la chiuse per un mese, e si arrabbiò pure perché alcuni media protestarono. Intanto lavorano le commissioni. Ma quali, se le assenze non sono neppure conteggiate. Questi non sono i costi della politica, questi sono comportamenti, ahimé diffusissimi, di mascalzoni, che avranno pure la pensione, reversibile ai figli ,ai genitori anziani, alle coppie di fatto. E chi si è creato gradin gradino, di nascosto, tutte queste leggine? Loro, I nostri politici sono gli unici in Italia che stabiliscono da sé, pressoché all’unanimità, le proprie prebende, diarie, rimborsi spese, in una deriva che non conosce fine. Perché non risponde su queste cose; non sono minuzie che riguardano pochi; sono la conseguenza dell’atteggiamento della stragrande maggioranza dei nostri parlamentari e consiglieri regionali. Perché si tollera e si finanzia la voragine di denaro che ingoia la Sicilia, e poi si negano piccoli finanziamenti a città e comuni che non riescono a sopravvivere? E l’ecomafia, di cui si avvalgono per primi lo Stato e i suoi Enti ? Non sono stupidaggini. Vogliamo parlare di questo, o degli scritti politici di Hegel (meglio Kant, meno rassegnato e con più attenzione all’etica.) o della banda di italiani votati all’estero dalle piccole mafie locali. Abbiamo visto i risultati, manovrati come polli in quarantena. La gente è stufa, e chi non è stufo lo è solo perché non sa. E il gruppo misto chi lo ha inventato, cos’è? (a cosa serva si capisce benissimo). Chi non è d’accordo col proprio partito, fa la sua battaglia, se perde resta o torna a casa, immediatamente. La libertà di voto in Parlamento o in Consiglio Regionale non coincide con la copravendita o col cambio di casacca, comunque motivato. Non sono storture, è tutto il sistema fatto così. Facciamo bene i principi (peraltro fumosi ed esposti dal pubblicitario del mulino bianco: per esempio quanti anni ci vorranno, anche abolendo il Senato e dimezzando i Deputati?) e poi le persone giuste si troveranno. Chi sono? quelle che stanno zitte e prendono il tassì da sole?
A NICOLA SAVI
Tutto o quasi, vero, sulla carta però. Ma perché non dici nulla sui privilegi indegni e offensivi dei parlamentari e dei consiglieri regionali: il frigo bar, suvvia, il bonus trasporti conservato fino a 10 anni dopo la decadenza del mandato anche al coniuge; la pensione di reversibilità anche alle coppie di fatto ecc. Sono questi i costi della politica? E perché i pochi che non condividono stanno zitti? Ho due amici carissimi e stimatissimi, che percepiscono la pensione, uno di deputato e l’altro di consigliere regionale, che naturalmente fa cumulo con la propria pensione legittima Non me l’hanno mai detto. Si vergognano?
Leggi per favore, i due articoli sui privilegi che ho pubblicato , e il prossimo che sta arrivando, sulle legge elettorale. Sono queste cose, fatte tutte di nascosto, a partire dalla morte di De Gasperi (il quale utilizzava Scelba contro i “cafoni meridionali” che occupavano le terre abbandonate, le dissodavano, e poi arrivava la celere con decine di morti; ma per il resto era un politico integerrimo, intelligente e lungimirante, in piena guerra fredda, quando ai comunisti veniva fatto credere dal loro apparato che la Russia fosse un paradiso e Stalin un santo) che fanno indignare la gente quando ne viene a conoscenza. E il perenne conflitto di interessi: i nostri politici decidono da sé le proprie prebende, mentre dovrebbe essere un organo terzo a stabilirle.
Elvio Bombonato