Le piogge intense di questi giorni hanno riportato l’attenzione sul rischio alluvione. Certamente l’effetto serra fa la sua parte, concentrando grandi quantità di piogge in poche ore, ma i rischi vengono enormemente aumentati da un territorio cementificato e mal gestito.
Nel 1994 i danni e le vittime furono causate principalmente da opere realizzate senza criterio: edifici troppo vicini al fiume, strade e ferrovie che strozzavano i corsi d’acqua impedendo il deflusso corretto, ecc.
Purtroppo sembra che quella tragedia non abbia insegnato nulla.
Un tempo i fiumi erano costellati da lanche,stagni,zone umide che svolgono un ruolo fondamentale: immagazzinare l’acqua in eccesso durante le piene. Sono quindi una vera polizza assicurativa contro le alluvioni. Il “progresso” ha portato a cancellare la maggioranza delle zone umide, trasformate in campi coltivati (quando va bene) o occupate da palazzi e centri commerciali.
Alcune cave realizzate molti decenni fa lungo la Bormida a monte di Alessandria sono state, nel tempo, recuperate dalla natura e sono diventate laghi e zone umide, nelle quali il nostro fiume si sfoga ogni qualvolta va in piena.
In questi giorni il COCIV, con il benestare di Regione Piemonte e Comune di Alessandria, sta eliminando questi laghi, trasformandoli in discarica per lo smarino del terzo valico.
Già creare discariche a fianco del fiume e vicino ai pozzi dell’acquedotto è un gesto che si commenta da solo. Ma vorremmo ora lanciare l’allarme su un’altro aspetto: le leggi della fisica ci spiegano che l’acqua non è comprimibile. Se eliminiamo gli spazi a monte di Alessandria nei quali la Bormida sfoga le proprie piene, dove finirà tutta quest’acqua?
Nelle altre Nazioni vengono realizzate casse d’espansione vicine ai fiumi, per difendere le città dalle alluvioni. Qui distruggiamo le pochissime che ci sono!!
Resta inspiegabile come la Valutazione di impatto Ambientale abbia potuto approvare un’opera simile. Misteri della politica che,purtroppo,non vanno d’accordo con le leggi della geologia e della buona gestione del territorio.
Occorre che i cittadini prendano coscenza di questi problemi e si oppongano a scelte politiche che vanno contro ogni logica di buon senso. Altrimenti, non resterà che piangere per i prossimi danni e ,magari, i prossimi morti causati dalle alluvioni!
Marco Castelli
Associazione Tutela Ambiente Protezione Civile – Alessandria