Repetto (Fiaip): “Ora Alessandria può davvero diventare città dello studente: manca soltanto la Carta Giovani!”

Repetto nuova“Ho un sogno per Alessandria: che diventi una vera città dello studente, accogliente e ‘attrattiva’: questo sì che sarebbe un bel volàno per la nostra economia”. Franco Repetto è presidente provinciale della Fiaip, e in quella veste ha siglato nei giorni scorsi, insieme ad una serie di altri soggetti istituzionali, il nuovo accordo territoriale che rappresenta, sia per gli oltre 1.000 studenti universitari ‘fuori sede’ (su circa 3.200 iscritti alle diverse facoltà della sede alessandrina dell’Università del Piemonte Orientale), sia per chi è interessato ad offrire loro soluzioni abitative e residenziali, un’opportunità rilevante.

“Qualcuno in questi giorni – sorride Repetto – ha sottolineato che il precedente accordo fu stipulato quando ancora esistevano le lire, e questo è un aspetto di ‘colore’ certamente interessante: ma a me pare che il ‘succo’ del progetto stia altrove, e che le potenzialità economiche di questo accordo siano grandi, e tutte da sviluppare e valorizzare”.

Ma cosa significa? Franco Repetto già in passato ha evidenziato ai nostri lettori Palazzo Borsalino nuovacome un contratto di locazione con agevolazioni ad hoc per studenti e affittuari possa rappresentare un volàno importante non solo per il mercato degli affitti in città, ma per tutta l’economia del territorio: e ora che l’accordo è stato finalmente stipulato e diventa operativo esprime forte soddisfazione, e guarda avanti: “Ovviamente cedolare secca al 10% e altre agevolazioni tecniche rappresentano un punto di partenza imprescindibile, ma non basta. Ora occorre che sul fronte proprietari di immobili si provveda ad offrire davvero al mercato, soprattutto nel perimetro cittadino classico, e attorno ai due poli universitari di Palazzo Borsalino e del Disit/Orti, la tipologia di alloggi più consona: stanze singole, arredi moderni, wireless. Un percorso che alcuni hanno già intrapreso con successo, tanto che sono diversi gli studenti, anche stranieri, che già beneficiano di soluzioni molto qualitative. Tra l’altro, consideriamo che ad Alessandria ci sono tanti anziani, donne in particolare, che vivono sole, talora in alloggi grandi, e potrebbero subaffittare stanze agli studenti, ricavandone non sono un reddito, ma una nuova interazione sociale, non meno importante”.

Aspetto fondamentale, naturalmente, è quello dei costi di locazione: c’è chi sostiene che, comunque, puntare sulla realizzazione di una struttura Edisu, Casa dello Studente o come la si vuole chiamare, sia comunque l’opzione ottimale, e quella degli alloggi ‘diffusi’ in città soltanto una soluzione ‘ponte’, ma Franco Repetto la Studente fuori sedepensa diversamente. “Mi attengo ai fatti: non mi pare, prima di tutto, che ci siano ad oggi risorse tali da consentire di sviluppare progetti in tempi brevi. Non solo: pur tralasciando le considerazioni che molti cittadini inevitabilmente fanno quando vedono partire opere pubbliche, dai costi esorbitanti, e poi magari incompiute, mi limito a ragionare sui costi reali. Oggi è possibile mettere a punto una rete di alloggi diffusi, dal costo reale onnicomprensivo fra i 200 e i 300 euro mese. Non credo siano cifre molto diverse da quelle che girano nei pensionati studenteschi. Con la piccola differenza che in questo caso gli investimenti saranno a carico di singoli privati, e semmai la mano pubblica, con risorse assolutamente meno ingenti di quelle necessarie a realizzare e gestire nuovi immobili, potrebbe mettere a disposizione degli studenti meritevoli e meno abbienti un sistema di contributi economici ad hoc: significherebbe spendere molto meno, e al contempo contribuire alla crescita dell’economia reale in città. Perché 3.200 universitari che ‘vivono’ Alessandria, anche la sera e nei week end, significano milioni di euro che, ogni anno, circolano in consumi culturali, in divertimento, in locali. E’ economia vera insomma: quella che serve a questa città per ripartire davvero, insieme all’entusiasmo che i ragazzi e le ragazze portano con sé”.

Parla come dovrebbe parlare un politico illuminato, Franco Repetto: Disitchissà se lo ascolteranno nelle stanze che contano: “Un altro passo fondamentale, e se ne sta parlando con comune e associazioni del commercio, è la Carta Giovani, che già esiste in molte altre città universitarie: a tutti gli iscritti all’Ateneo dovrebbe essere consentito, semplicemente esibendo questa carta in corso di validità, avere sconti al cinema, in pizzeria e nei pub, in libreria e ai concerti: non venitemi a dire che non si può fare, e che non porterebbe benefici reali…”.

Non resta che attendere per verificare se, a breve, sarà davvero così. Intanto con Repetto è inevitabile anche gettare uno sguardo sul mercato immobiliare di casa nostra: qualcosa finalmente si muove? “Sì, e lo dico con soddisfazione: il 2016 si chiude con un numero di compravendita certamente migliore rispetto allo scorso anno, e lo stesso dicasi per il mercato degli affitti. Certamente però i prezzi rimangono bassi, mentre soltanto quando gli stessi ricominceranno a salire si potrà parlare di un settore davvero in ripartenza. Ma per quello servono certamente componenti economici ‘di sistema’ che prescindono la nostra realtà locale. A livello di capoluogo, in particolare, scontiamo poi l’esistenza di un vasto patrimonio immobiliare datato anni Sessanta, Settanta e Ottanta, molto spesso non più adeguato dal punto di vista della qualità, a partite dalle caratteristiche energetico-ambientali. Quelli sono in effetti immobili che, senza un percorso di rigenerazione, non hanno più un mercato, se non marginale”.

Una storia a parte, infine, è quella degli immobili davvero di pregio: “Quelli seguono dinamiche del tutto diverse – conclude il presidente Fiaip -, e ne abbiamo esempi costanti, sia in città che sulle nostre colline”.

Ettore Grassano