Signor censore [Il Flessibile]

caruso4di Dario B. Caruso.

… che fai lezioni di morale.

Così cantava Edoardo Bennato a tre quarti del secolo scorso.
Stigmatizzava, in una delle sue canzonette più preziose e vere, la figura di quel funzionario dello Stato che ha lo scopo di giudicare dall’alto del suo scranno ciò che è bene e ciò che è male, arginando in tal modo il proliferare di cattivi esempi.

Che dolore, sapere che per essere censori credibili bisogna però essere irreprensibili: incensurabili.

censore_flexRocco Schiavone è un vicequestore trasferito per punizione da Roma in Val d’Aosta, aveva creato problemi al figlio di un magistrato potente.
Ma è anche il protagonista di una serie di romanzi di Marco Giallini e, oggi, trasposto a fiction su RaiDue.
Con buon successo.
Schiavone fuma marijuana e tratta tutti con rudezza, soprattutto i delinquenti.
Questo suo atteggiamento infastidisce una fetta di parlamentari italiani, quelli più avvezzi ai moralismi e al salto della barricata.

In una scuola media italiana (classe seconda) un insegnante assegna, quale compito a casa, la visione di “Il nome della rosa” e la conseguente relazione sul film.
Una parte di genitori si oppone al compito assegnato ed impedisce la visione del film da parte dei propri figli, con conseguente impossibilità di fare la relazione. Anzi la relazione viene effettuata attraverso le pagine di Wikipedia.

Nell’uno e l’altro caso i due gruppi di censori commettono un atto gravissimo.
Non riescono a comprendere quale sia il loro ruolo, quello di adulti.
Gli adulti sono esseri in via di estinzione (ma come? Non si è allungata la vita media…?).
Chi supera i diciotto anni resta adolescente, creando problemi a chi adolescente lo è davvero.
Oppure invecchia precocemente e si trasforma in essere ultracentenario che ha come unico ricordo Catone e l’Antica Roma.
Ciascuna delle due situazioni inoltre rischia di limitare la libertà altrui e fomenta l’acredine e l’intolleranza verso chi è aspro, becero ed intollerante egli stesso.

Io, flessibile, resisto.
Ma fino a quando?

Signor Censore nessuno ormai li fermerà
e tu cancelli in nome della libertà
la tua crociata per il bene dell’umanità…