Supercazzole democratiche [Controvento]

levydi Ettore Grassano

 
Domenica, su La Stampa, intervistona a Bernard-Henri Lévy, da almeno trent’anni maître à penser della gauche al caviale, amatissimo anche in Italia. E’ pure stato a lungo compagno della Carla Bruni giovane, non so se ci siamo capiti…chapeau!

Bernardo dice tutto il male possibile di quel somaro antidemocratico di Trump, ovviamente. Ma soprattutto di quella plebaglia destrorsa che ha osato votare per lui. Sotto proletariato inconsapevole, è chiaro. Ma comunque non per questo meno colpevole, e comunque becero.

Che valori esprime questo voto? gli chiede la giornalista. E il Maestro: “Il disprezzo della democrazia”. Tranchant.

L’intervistatrice, pur ammaliata da cotanto illuminato cervello, prova a replicare:

Ma Trump è stato eletto democraticamente…

Ed è qui che Bernardo, lapidario, sale in cattedra:

“La democrazia non si limita al voto. Riguarda i valori, il tipo di società, un rapporto col mondo. È possibile che stiamo assistendo alla autoliquidazione della democrazia per mezzo della democrazia”.

Non so a voi, ma a me vengono subito in mente le mitiche supercazzole di Amici miei:


Il meglio deve ancora venire, ed è il rischio che in Europa dilaghi “l’Internazionale populista”: ossia Marine Le Pen, Farage, un po’ di destra est Europa, e nel nostro piccolo pure Grillo, Salvini, Meloni. Ovviamente con la regia dei due super cattivi, Trump e Putin, in odore di pericolosa alleanza.

Non una parola di autocritica sulla sinistra europea da decenni percepita dai popoli come ‘organica’ al grande capitale, e al servizio della finanza senza volto, e delle multinazionali che vorrebbero omologare i consumi, il gusto, le culture.

Nessuna riflessione neppure sulla fabbrica 4.0: un obbrobrio per ammissione deglifabbrica-4-0 stessi industriali meno ipocriti e opportunisti. A parte naturalmente quell’esponente di Confindustria che l’altra sera in tv, intervistato dal sempre ottimo Minoli, sosteneva che l’innovazione in corso porterà ad un aumento dei posti di lavoro. Ah beh, sì beh: ad un certo punto sembrava il Drive in, e scappava da ridere. Ma riso amaro.

Secondo voi quanti voti fanno guadagnare al ‘fronte populista’ questi personaggi, ogni volta che si dà spazio e voce al loro pensiero?