Oggi crolla il castello di Casalbagliano: domani la Cittadella? E dopo Trump, l’Europa..[Le pagelle di GZL]

renzi-carrozzinadi Graziella Zaccone Languzzi

 
1) A.A.A. avviso a disabili e “incatenati”: in caso di presenza di alto livello istituzionale sul suolo alessandrino esimersi dal presentarsi nel percorso destinato all’importante ospite: a farla breve statevene a casa. Martedì scorso Alessandria è stata onorata della “toccata e fuga” del capo del governo Renzi. Grandi emozioni fino a rasentare commozione da parte di alcune autorità locali istituzionali, politiche, clericali, imprenditoriali: insomma la crème alessandrina, e una minimissima parte di presenza della città, composta da comparse e curiosi. Due sono stati i luoghi dell’ accoglienza: la Cittadella e il ponte Meier. Incuriosito dell’opera Meier, affascinato dalla fortezza tra una “evviva” e l’altro ha ricordato l’impegno di 25 milioni di euro dai fondi CIPE già stanziati (più 9 milioni di euro che aggiungerà la Regione Piemonte) per la Cittadella e pare che tra i temi toccati in un colloquio “vis-à-vis” con la sindaca si sia parlato anche del Bando Periferie, e tanto per fare buon peso anche del progetto di un secondo ponte sul fiume Bormida. A mio pensare sul secondo ponte Bormida, tra il promettere e mettere in pratica c’è lo stesso spazio di tempo tra Terra e Plutone: mai! Fin qui tutti felici e contenti, ora mi avvio alle brutte pagine della venuta di Renzi. Prima brutta pagina: la foto del giovane su carrozzina che parla con Renzi, con l’indicazione di non pubblicarla su Facebook da parte di un responsabile dello staff di comunicazione. E’ notizia vera? Non è vera? E’ stato un qui pro quo? Forse, ma le persone con disabilità sono persone che vanno considerate nella normalità come ogni altra. Seconda brutta pagina: l’incatenato Kovacic messo in stato di fermo, trattenuto in Questura per sei ore solo perché intendeva protestare per giuste ragioni sue, incatenandosi pacificamente al passaggio di Renzi. Come si legge da un comunicato del PCI, partito di Kovacic, è grave il silenzio di certa informazione su un episodio autoritario, con cui ad un libero cittadino è stato impedito di esprimere il proprio disagio al capo del governo. Sono convinta che a Renzi non avrebbe fatto alcun effetto vedere quell’omone incatenato, e magari avrebbe avuto pure la curiosità di ascoltarlo. Brutte storie non da paese civile e democratico.
Voto: 2

 

2) Monumenti e beni abbandonati. Nei giorni scorsi sono tornate in auge Castello_casalbaglianodomande sull’area archeologica di Villa del Foro totalmente abbandonata, e su ciò che resta del Castello di Casalbagliano, che è in rapido sgretolamento: negli ultimi mesi sono crollate anche le mura della facciata principale. La denuncia viene fatta dai Volontari ATAPC Alessandria (Associazione Tutela Ambiente Protezione Civile – ex ANPANA).  Fanno bene a mettere il dito su una vergogna che parte da quando il Comune di Alessandria acquistò il Castello. Un bellissimo Castello di pianura del XIV° secolo che andava conservato. I volontari ATAPC chiedono: “Possibile che 36 anni non siano bastati a trovare denari e tempo per intervenire? La Sovrintendenza dichiara di aver sollecitato innumerevoli volte il Comune a operare sul castello, che attende di essere restaurato sin dal 1980” . Sono andata a vedere chi erano i sindaci che hanno avuto sotto tutela tale monumento partendo dal 1970: Magrassi (67-70) – Borgoglio ( 72-79) – Barrera (79-85) – Mirabelli (85-91) – Calvo ( 93-2002) – Scagni (2002-2007) –Fabbio (2007-2012) – Rossa (2012-2017). Otto Amministrazioni che, a partire dalle prime ovviamente, non hanno avuto l’interesse di occuparsi di tale valore storico e patrimonio della città, visto che lo aveva acquistato. Non vado oltre, basta leggere il link del documento ATAPC e inserisco un link di una bella testimonianza: “Casalbagliano: il castello perduto” .  Dopo la domanda posta dai Volontari ATAPC sui 36 anni di incuria e distruzione, una domanda la pongo anch’io: visto il poco amore che Alessandria ha per i suoi monumenti, opere d’arte e storia, chissà quale sarà il destino della Fortezza Cittadella? Ai posteri l’ardua sentenza!
Voto: 2

 

trump3) Donald Trump è un “alieno”? No! E’ un avvertimento alla cosiddetta “democratica pancia molle” rissosa e prepotente dell’Europa. Questa pagella me l’ha suscitata l’ultimo Re nella storia del Quirinale, Giorgio Napolitano dopo aver letto una sua dichiarazione sulla vittoria di Trump a “Radio anch’io” che riporto: “ Le preoccupazioni rimangono, e rimane l’imperativo della riflessione su questo risultato”. Già, lui si dice preoccupato e invita a riflettere sul risultato. Io rispondo che forse doveva riflettere e pensarci prima, quando fece scelte poco democratiche che comportarono per gli italiani i gravi danni che conosciamo, creando nel paese ancor più insoddisfazione, disaffezione verso la politica e le istituzioni. Considerate ormai sempre più causa di corruzione, incapacità evidente, nuove povertà, disoccupazione, servizi e diritti dovuti cancellati etc. Quindi il segnale del malessere americano è un avvertimemto anche per noi. Dopo otto anni di Obama, checché se ne dica, l’America non ne poteva più, e tra la cosiddetta “padella” Clinton e la “brace” Trump, i cittadini degli States hanno preferito gettarsi nella “brace”, per poi vedere che accadrà: alla ricerca comunque di un cambio di rotta. L’America ha scelto il male minore. A partire da Renzi, auspico che altri nella UE siano preoccupati. Di chi parlo? Dei capoccia che “regnano” in questa Unione Europea tronfi di onnipotenza, che vivono fuori dalla realtà, all’interno di una ‘bolla’ che non tarderà a scoppiare. Della vittoria di Trump parla anche il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schultz, che ha paragonato la nottata americana a quella della Brexit, e sempre ai microfoni di “Radio Anch’io” ha dichiarato: “Noi europei dobbiamo prendere molto sul serio questo risultato. Anche noi in Europa dobbiamo iniziare ad ascoltare quelle persone che non si sentono ascoltate e rispettate dalla nostra società”. Senti senti, questo inizia anche lui a preoccuparsi e a riflettere? Intanto si valuti cosa sta avvenendo nelle elezioni in Austria, venti di cambiamento in Germania, Francia e nel referendum sulla Brexit, che ha premiato un nazionalismo autodifensivo. Altro che vento populista: qui ci sono solo popoli in rivolta, stanchi di essere presi in giro da lorsignori, e pronti a tornare padroni del loro destino.
Voto: 2