“A Casalbagliano e Villa del Foro monumenti abbandonati: il sindaco di Alessandria cosa fa?”

Villa del foro 3Chiunque si rechi nei sobborghi cittadini di Casalbagliano e Villa del Foro non può che rimanere indignato dinanzi allo spettacolo di incuria, abbandono e desolazione.

L’area archeologica di Villa del Foro è totalmente abbandonata. La recinzione è stata in parte divelta e in parte è scomparsa (rubata?), mentre la strada romana Via Fulvia è coperta da metri di erbacce e cespugli. Il senso di desolazione è reso ancora più forte da due cartelloni esplicativi, che dovevano servire a illustrate ai turisti i resti romani, e che fanno capolino tra le erbacce , ormai scoloriti e quasi illeggibili.

Poco oltre, Il castello di Casalbagliano, o meglio ciò che ne resta, è in rapido Castello_casalbaglianosgretolamento, e negli ultimi mesi sono crollate anche le mura della facciata principale. Nel 2011 i volontari di ANPANA, che oggi operano con la sigla ATAPC (Associazione Tutela Ambiente Protezione Civile) avevano interpellato diversi Enti, tra i quali la Sovrintendenza ed il Comune di Alessandria, chiedendo un intervento urgente di messa in sicurezza dell’edificio. Il consiglio era di realizzare, con una spesa contenuta, opere di imbragatura sufficienti a evitare il crollo totale del monumento, in attesa di reperire i fondi necessari ai restauri.

In quell’anno la giustificazione del mancato intervento fu che la Regione Piemonte non aveva effettuato stanziamenti. Tuttavia, sono trascorsi altri 5 anni, senza che nulla sia cambiato. ATA PC ora ha scritto al Sindaco: vogliamo sapere se l’ Amministrazione Rossa abbia mai chiesto finanziamenti e, in generale, cosa abbia fatto di concreto per salvare il castello, che, ricordiamo, è un monumento di valore e sottoposto a vincolo di tutela.

Facciamo notare che in questi anni sono state realizzate, spendendo parecchio denaro pubblico, varie opere che hanno dato adito a polemiche, come il rifacimento di Via Dossena, corredata con arredi urbani tanto discutibili quanto costosi, e un ponte costosissimo del quale non sentivamo la mancanza.

Constatiamo che , invece, i soldi per salvare alcuni monumenti e beni storici non si trovano mai.

La Sovrintendenza dichiara di aver sollecitato innumerevoli volte il Comune a operare sul castello, che attende di essere restaurato sin dal 1980. Possibile che 36 anni non siano bastati a trovare denari e tempo per intervenire?

Si è però trovato il tempo di autorizzare una discarica sopra un bellissimo laghetto al quartiere Cristo, che poteva essere acquisito e trasformato in oasi urbana. Così, al posto di un parco e di un lago, gli alessandrini si troveranno una discarica di rifiuti speciali, vicino al fiume e sopra la falda acquifera.

Verrebbe da chiedersi, a questo punto, se non vi sia una sorta di odio e accanimento verso tutto ciò che è bello, antico e pregevole, un po’ come in quelle fiabe ove vi sono streghe che fanno seccare i prati, morire i raccolti, e generano l’inverno e la notte perenne nei regni toccati dalle loro maledizioni.

Scherzi a parte, ci auguriamo un rapido cambio di direzione, a partire proprio dalla salvaguardia del castello e dell’area archeologica di Villa del Foro. Perché lasciarli in quello stato è, oltre che un pessimo biglietto da visita per la nostra città, anche un “crimine” morale.

ATAPC Alessandria