Quando hai davanti alternative sei sempre in posizione di vantaggio.
Riceverai istruzioni, consigli, indicazioni e argomentazioni. Sarai sottoposto a messaggi, comunicazioni, immagini, sollecitazioni e valutazioni. Ascolterai voci suadenti, timbri impostati, melodie preparate, campane più o meno stonate.
In ogni caso sarai sempre in posizione di vantaggio: hai l’alternativa della scelta.
Fra quattro settimane – salvo rinvii – il popolo del referendum tornerà ai seggi.
Due stagioni dopo il precedente referendum.
Fra le due chiamate alle urne ci sono però sostanziali differenze. Ai miei occhi di osservatore attento, per quanto son capace, se ne evidenziano in grassetto almeno un paio.
Sovraccarico di informazione
Di questo ne parlano da mesi radio, giornali, televisioni, spot, presidenti del consiglio, commercianti, bambini e nonni.
Dell’altro non si è saputo pressoché nulla; la massa ha accolto con soddisfazione la chiusura delle scuole senza sapere esattamente quale fosse il motivo: “Referendum…? Pozzi petroliferi…? Trivelle…? Stiamo a casa lunedì? Waoooo!”
Cambi di campo
È divertente vedere come le posizioni per il referendum di dicembre venturo siano mescolate, non ci sono nette contrapposizioni fra due schieramenti ma centinaia di schieramenti contrapposti fra loro in un bailamme di affermazioni e negazioni che imbarazzerebbero i Padri Costituenti.
Gente che odiava Renzi e stava con D’Alema domani seguirà Renzi e non D’Alema.
Gente che odiava Berlusconi e aveva bestemmiato contro il Nazareno domani voterà secondo i dettami di Berlusconi.
Proprio il 25 aprile di quest’anno su queste colonne scrissi “Senza Cuorum” parlando del referendum andato a vuoto. Almeno in questa occasione non si correrà il rischio poiché hanno pensato di togliercelo davvero, il Cuorum.
Insomma, è bello sapere di avere la possibilità di scelta.
Anche se alla fine sceglieremo tra il poco e il nulla.