Spiegare cosa sia il Centogrigio Sport Village agli alessandrini appassionati di calcio, pallavolo o paddle è assolutamente pleonastico, essendo ormai diventato il punto di riferimento di una comunità di sportivi sempre più vasta, e in costante crescita. Più interessante è, incontrando Gilberto Preda e il figlio Alessandro, analizzare i risvolti imprenditoriali del loro ambizioso progetto, e capire come la struttura sarà ulteriormente ampliata nei prossimi mesi, e con quali obiettivi.
Gilberto Preda è un orafo valenzano che da 35 anni gira il mondo nelle location più suggestive, e con il quale in realtà sarebbe interessante esplorare anche l’universo del gioiello (“ma facciamo un’altra volta: è un mondo meraviglioso, che mi ha dato tanto, ma dal quale mi accingo ad uscire. Certamente a Valenza o chi di dovere si dà una mossa, e crea le condizioni per una nuova stagione al passo coi tempi, oppure il rischio è la disintegrazione della filiera, al di là di alcuni marchi celebri”): ma limitiamoci qui a farci raccontare, a due voci con il figlio Alessandro (30 anni, laurea in scienze motorie, e amministratore delegato del Centogrigio) come nasce l’idea di un grande ‘villaggio dello sport’ al servizio di tutta la provincia di Alessandria, e senza eguali su tutto il territorio piemontese.
“Tutto cominciò nell’ultimo anno di mandato del sindaco Fabbio – spiega seduti ad un tavolo del bar ristorante del centro -, quando con il mio amico Gianpiero Cozzo (entrambi furono dirigenti dei Grigi durante la gestione Bianchi, e poi responsabili del settore giovanile con la presidenza Veltroni, ndr) prendemmo in gestione decennale l’allora centro sportivo comunale. In base all’accordo il comune di Alessandria avrebbe dovuto riconoscerci un contributo annuale che però, con l’arrivo della nuova amministrazione e la deliberazione del dissesto dell’ente, non è mai arrivato. Per cui ad un certo punto abbiamo provato a percorrere un’altra strada: ci sono stati bandi di gara per la cessione dei terreni e degli impianti, e via via, attraverso passaggi successivi che diventa troppo tecnico raccontare, siamo arrivati a rilevare prima 27 mila metri quadri, poi gli altri 14 mila del limitrofo pattinodromo Remondino”.
Il che fa complessivi 42 mila metri quadri, che negli ultimi due anni sono stati rimessi completamente a nuovo, fino ad arrivare alla realtà di oggi: 5 campi da calcio in sintetico (2 da 11, e 3 da 8 giocatori per squadra), una grande arena multifunzionale che ospita squadre di calcetto e di pallavolo, 2 campi da paddle (“una disciplina che sta ‘spopolando’: una scommessa vinta direi, tanto che stiamo coprendo i due campi per l’inverno, e ne realizzeremo presto un terzo”), 1 campo da beach volley, oltre ovviamente a spogliatoi e strutture di accoglienza, dall’infermeria alla sala per le visite mediche, fino al bar ristorante pizzeria, frequentato da tanti sportivi, ma non solo da loro.
Ma è stato solo l’inizio, perché i progetti di Gilberto e Alessandro Preda per il Centogrigio non si fermano qui: “Siamo in attesa dei permessi necessari, per partire a breve con la realizzazione di una nuova grande palestra super attrezzata,e per completare una palazzina di due piani che ospiterà uffici (non solo a disposizione nostra, ma delle società sportive che vorranno beneficiarne), sale convegni, strutture dove sviluppare le attività legate alla medicina sportiva, altro tassello importante della filiera. L’obiettivo finale è fare in modo che ad Alessandria esista una struttura moderna ed efficiente, punto di riferimento per tutti coloro che amano fare sport, e per la miriade di società che operano nel settore, e a cui oggi manca un punto di riferimento importante”. Non solo: a partire dalla prossima primavera il ristorante del Centogrigio avrà a disposizione un dehor di oltre 200 metri quadrati, e chi ha visto le bozze dei primi progetti al pc è rimasto a bocca aperta.
Ma tutto questo sarebbe stato possibile senza l’exploit dell’Alessandria calcio negli ultimi tre anni, di gestione Di Masi? E’ Gilberto Preda a rispondere con decisione: “Assolutamente no: Di Masi e l’Alessandria non sono soci del progetto, ma nostri clienti. Ma senza di loro, senza l’entusiasmo che il presidente dei Grigi ha saputo riportare in città, insieme ad una lucida visione imprenditoriale, anche noi non ci saremmo ‘lanciati’ in un investimento simile”. Che a regime si aggirerà intorno ai 5 milioni di euro, “naturalmente con finanziamenti bancari, e la prospettiva di crescere in modo costante nei prossimi anni”.
Ad oggi sono già numerose le realtà sportive di prim’ordine che hanno scelto il ‘villaggio sportivo’ del Cristo come loro quartier generale, ed è Alessandro Preda a ricordarne alcune: “Abbiamo tutte le giovanili dell’Alessandria calcio, sia per gli allenamenti che per le gare ufficiali, e naturalmente anche la prima squadra, quando ha necessità di allenarsi sul sintetico, può contare su di noi. Altre società calcistiche che giocano qui da noi sono la Don Bosco, la Canottieri Quattordio, il Castellazzo, la Bombonasca. Ma abbiamo anche l’Alessandria Volley femminile, che dopo la riunificazione di diverse realtà cittadine significa oggi circa 300 giovani atlete, e 15 componenti del team tecnico. E chissà che non possa crescere anche qualcosa sul fronte del volley maschile. Così come grande attenzione mostreremo d’ora in avanti, appena completate le nuove strutture, alle esigenze sportive della terza età”.
Il sogno nel cassetto? Preda senior lo dice sorridendo, e a mezza voce: “In Piemonte il Coni ha un solo Centro Sportivo Federale, e che ne serva un secondo mi pare evidente: chissà..”.
Ettore Grassano