“Custode Sociale”: ad Acqui un progetto di assistenza agli anziani

salamano-fiorenza-_optIn questi mesi il progetto “Custode Sociale” ad Acqui Terme (AL) è proseguito con i sopralluoghi sul territorio, al fine di intercettare i bisogni e le necessità degli ultra65enni che vivono da soli.

Al momento attuale le persone visitate a questo scopo dall’Assessore Fiorenza Salamano (nella foto) e dal suo staff sono circa un migliaio, dislocate in varie aree del territorio comunale, dal concentrico cittadino fino ad alcune vie un po’ più decentrate. Fortunatamente, molti anziani hanno risposto di non avere richieste specifiche da porre al Comune, essendo già assistiti da familiari, parenti, amici o vicini di casa. Una ventina di cittadini acquesi, invece, si sono dichiarati interessati all’iniziativa ed ai potenziali servizi che essa potrà offrire.

In particolare, dall’analisi quantitativa e qualitativa dei bisogni è emerso che la necessità più sentita è quella del trasporto ed accompagnamento per visite specialistiche, esami diagnostici o semplici accessi dal proprio medico curante o in farmacia per l’acquisto di medicinali: per questo tipo di servizio si sono dichiarati interessati 10 residenti, dislocati tra Via Nizza (2), Via De Gasperi (2), C.so Divisione Acqui (1), C.so Bagni (1), Via Moriondo (2) e C.so Dante (2).

La richiesta di aiuto per lo svolgimento di piccole manutenzioni o commissioni varie (come ad esempio la spesa) riguarda 2 soggetti, di cui uno in Via Nizza ed uno in Via Gramsci.

Anziani 2Una sola domanda di aiuto economico (sempre in Via Nizza), mentre altre due segnalazioni si rivolgono a servizi specifici (un interprete per sordomuti ad un aiuto badante) ed infine una richiesta per pasti a domicilio, già prontamente dirottata all’ASCA che ha già attivato il servizio. Infine, sono stati esplicitati quattro casi di potenziale interesse generico per future necessità.

A questo punto, l’Assessore Salamano ha deciso di indire, nei prossimi giorni, una riunione con le Associazioni di volontariato attive sul territorio su queste problematiche, per concordare modalità di intervento specifiche e condivise, sulla base dei bisogni individuati. In quest’occasione di incontro, saranno ascoltate e valutate attentamente tutte le proposte e le idee utili alla messa in atto ed alla gestione del servizio, eventualmente provenienti anche da soggetti diversi da quelli ricompresi nell’elenco, fornitoci dall’ASCA.

 

IL CUSTODE SOCIALE : PROGETTO SPERIMENTALE

RESPONSABILE ED IDEATRICE DEL PROGETTO: DOTT.SSA FIORENZA SALAMANO

Gli anziani ultra65enni residenti nel Comune di Acqui Terme   sono 5897 (maschi 2401, femmine 3496) mentre le famiglie mononucleo composte da anziani ultrasessantacinquenni sono circa 2000.

Una riflessione rilevante sulle dinamiche demografiche appare doverosa, mi riferisco al livello di invecchiamento: si vive di più, ma rispetto al passato, l’anziano è solo in quanto può contare sempre meno sull’appoggio della rete familiare.

Di qui la mia idea di attivare la figura del “custode sociale”.Questo progetto vuole rappresentare un valido aiuto per la terza età in merito al mantenimento dell’autosufficienza evitando alla persona il ricovero in struttura e garantendole la possibilità di restare nella propria casa il piu’ a lungo possibile.

Tale iniziativa intende prevenire ogni forma di isolamento sociale attraverso un attento monitoraggio che mi permetta di intercettare i bisogni espressi e non espressi.

Il monitoraggio del territorio di Acqui è essenziale al fine di identificare le persone con reali bisogni, in particolare quelle che per dignità non osano chiedere nulla ai servizi sociali ed al Comune.

Accompagnata da un funzionario del mio Assessorato alle Politiche Sociali e da un Vigile Urbano mi sono attivata personalmente per incontrare uno per uno i circa 2000 anziani che vivono da soli.

Ad oggi sono arrivata a quasi metà del sondaggio e molti sono i bisogni rilevati che verranno da me raggruppati sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo al fine di istituire la figura del “custode sociale”.

OBIETTIVI DEL PROGETTO:

  • – prevenire fenomeni di emarginazione e di solitudine
  • – aiutare la persona a mantenere il benessere psico-fisico e un buon libello di qualità di vita per garantirle la permanenza il più possibile presso il proprio domicilio;
  • – utilizzare strategie di convincimento atte ad eliminare gli atteggiamenti di resistenza della   persona che, per dignità, non osa chiedere nulla e che versa in situazione di grave disagio socio-economico affinchè possa rivolgersi ai servizi sociali esistenti sul territorio;
  • – fornire informazioni, orientamento e accompagnamento dei cittadini ai servizi territoriali e specialistici;
  • – monitorare costantemente la situazione a rischio (il custode sociale dovrà rappresentare un sensore del territorio, collaborando nell’individuazione dei bisogni e nell’elaborazione delle risposte, costruendo intorno alla persona bisognosa una rete che le consenta di continuare a vivere dignitosamente nella sua casa).

COSA FA IL CUSTODE SOCIALE?

  • 1) Attiva contatti con le persone anziane sole in difficoltà;
  • 2) Promuove spazi e momenti di ascolto;
  • 3) Attiva contatti telefonici e visite domiciliari periodiche per una attività di monitoraggio, ma anche quale forma di prevenzione della solitudine relazionale;
  • 4) Collabora con i servizi sociali comunali, intercetta nuovi bisogni e li segnala, fornisce elementi e notizie utili in merito alla valutazione di quanto riscontrato;
  • 5) Monitora, in accordo con i servizi sociali comunali, le situazioni a rischio (condizioni climatiche avverse, epidemie influenzali, accertamento stati depressivi etc..)
  • 6) Si attiva direttamente o attiva una rete di supporto per gli interventi pratici (molto semplicemente: tiene compagnia, fa’ la spesa, va’ in farmacia, accompagna dal medico l’anziano etc…).
  • 7) Si attiva per riportare in equilibrio gli aspetti sociali della persona in difficoltà (socializzazione, tempo libero, aggregazione etc…);
  • 8) Mantiene alta la vigilanza nei confronti della persona che pur versando in gravi condizioni socio-economiche non chiede aiuto per dignità.

In una situazione territoriale così svantaggiata come la nostra, non solo per le difficoltà finanziarie che sono sempre più in crescendo, ma anche per la cosiddetta razionalizzazione dei reparti e dei servizi del nostro ospedale, il mio progetto potrà costituire un aiuto concreto per far fronte ad una serie di conseguenze negative.In particolare, potrà evitare che le patologie insorte o che inesorabilmente insorgeranno anche a causa di un prolungato isolamento e di una mancanza di affetto e di attenzione verso una fascia debole come quella della terza età, possano incidere non solo sui costi del servizio sanitario nazionale (ricoveri, lunghe liste di attesa, etc..) ma anche come una sorta di moltiplicatore di disservizi che si verrebbero a creare quando gli anziani non accuditi in tempo si saranno ammalati in modo irreversibile. In questo caso, anche se pervenissero ai servizi richieste d’aiuto, nessuno potrebbe più intervenire per migliorare e, il più delle volte, salvare la loro vita perché verserebbero oramai in condizioni disperate.

Il “custode sociale”, passando presso le abitazioni di questi anziani, terrà sotto controllo la situazione intervenendo con aiuti concreti secondo i casi specifici; in breve..farà da “sentinella” presso le case dei soggetti a rischio.

ATTORI COINVOLTI:

Comune- Assessorato Politiche sociali ed A.S.C.A.

Volontari

Associazioni di volontariato

Medici di base

ASL-AL (consultazione delle liste disponibili presso l’ASL di nominativi di persone che già si rivolgono all’Azienda Sanitaria Locale per determinati bisogni (interventi per particolari condizioni climatiche etc.) e coinvolgimento di eventuali altre figure professionali dell’ASL che saranno eventualmente necessarie.