Ah, Terzo Valico delle mie brame….chi è il più furbo del reame?

Cavalchini nuovadi Pier Luigi Cavalchini
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Butto lì una data a caso : 2 settembre 2020 e guardate un po’ come escono i giornali (qualcuno ancora cartaceo, la maggioranza “on line”): “Finalmente aperto il Terzo Valico. Questa mattina il primo trasporto merci, domenica prossima il primo servizio ad Alta Velocità”. Segue un sottotitolo irridente: “Zittita la marea di gufi e cassandre che in tutti i modi ha ostacolato il corretto avanzamento dei lavori…. Ora di cosa si lamenteranno?”.

L’apertura dell’articolo è poi esilarante: “Alla presenza del premier Matteo Renzi, delle Senatrici Rita Rossa e Silvana Faro, del prefetto Manzini e di tutte le autorità locali e regionali, oltre al Presidente del Consorzio COCIV e di quello di RFI, si è tenuto il tradizionale taglio del nastro che, questa mattina alle dieci in punto, ha segnato il primo giorno di vera vita del nuovo raccordo ferroviario veloce (sia per merci che per viaggiatori) tra Genova e Milano. Tutte le innumerevoli fabbriche e aziende coinvolte hanno voluto partecipare con almeno due o tre loro rappresentanti e, ad una nostra precisa domanda, hanno risposto: “Una manna per il lavoro locale. Finalmente. Per fortuna si è riusciti a convincere le amministrazioni della bontà dell’opera, sennò – per noi – erano dolori”. Un signore con uno splendido soprabito inglese annuiva e, guardando l’amico appena arrivato da Lamezia Terme faceva l’occhiolino. Ma rimaniamo a noi…Il vice Sindaco di Carrosio (uno dei Comuni interessati dall’opera) ha subito ricordato che “fin dagli anni Novanta dello scorso secolo si era convinti della bontà dell’opera … e questo ben prima che ci fossero erogati i fondi – circa un milione – derivanti dal decreto Del Rio del 2016”. Il Sindaco di Alessandria, Torielli, ricorda i vari passaggi e, tra una data e l’altra, vuole ricordare “l’attenzione continua messa dal Comune di Alessandria nella tutela di falde ed acque superficiali e sotterranee. Nessun rilievo ci è infatti pervenuto dall’ARPA e,dopo un periodo di perplessità, ormai anche gli abitanti delle zone interessate dalle cave e dal movimento camion, si sono tranquillizzati. Merito anche dell’ottima campagna messa in atto dall’EGEA-AMAG che, nonostante gli impegni e le grosse responsabilità che si è assunta in tutta Europa, guarda sempre con attenzione ai fatti di casa nostra”.

E’, però, il presidente del Consorzio di aziende COCIV il vero “Ercole Terzo valico camiontrionfante”, vincitore di tutte le avversità e gli ostacoli di un trentennio. Le sue non sono parole, ma pallottole. Ce l’ha con tutti, dalle discutibili affermazioni (poi smentite) di imprenditori da strapazzo, a chi lo ha costretto al biennio durissimo di carcere a seguito dell’inchiesta dell’ottobre 2016 e della condanna del marzo 2017, “fino alla completa riabilitazione”, tiene a precisare. Questo anche grazie alla legge “Salva Grandi Opere” che il presidente del Consiglio Renzi, forte di una maggioranza dei quattro quinti della Camera Unica, ha fatto approvare il 10 dicembre 2019.  Da allora i lavori sono corsi sempre in discesa, anche se, come ci conferma il nuovo Sindaco di Genova Toti (già Governatore della Liguria) “non si sono mai veramente fermati, neanche nel periodo bui degli arresti voluti da una Magistratura collusa e poco attenta ai fatti”. Alla lunga, però, come è noto, i vincitori sono loro e baci, abbracci, lusinghe, pacche sulla spalla , lo fanno capire ampiamente. Il Sindaco di Genova Toti, circondato a destra e a sinistra  da quelli di Novi Ligure e Voltaggio, va oltre.  Forse anche in vista del nuovo partito che sta per essere varato alla “convention” di Verona, azzarda : “è stata vinta da noi tutti, dal meglio dell’Italia, da me e dall’amico Matteo (Renzi)”. Veramente un “Terzo valico” che unisce al di là delle scelte politiche.

Alla nuova responsabile dell’Autorità portuale genovese dott.ssa Paita vorremmo chiedere, infine, quali sviluppi prevede per il porto di Genova…ma non dobbiamo nemmeno fare molta strada perché è lei stessa a “ballarci” davanti , per cui – fatta la domanda – attendiamo la risposta. La Paita non ci pensa su due volte: “Dove sono quei buontemponi di ambientalisti sfigati e di portajella che ritenevano i fondali del porto di Genova inadatti a ricevere le grandi navi…? Dove sono? L’abbiamo capita tutti che la loro era una manfrina per favorire Savona… ecco, li abbiamo zittiti. La grande opera “Approfondimento dei fondali di Genova” ha dimostrato tutta la sua utilità oltre a permettere ad almeno 37 aziende di impiegare i loro giganteschi mezzi anfibi per approfondire il fondo del porto di 20 metri in media”. Riprende poi: “Veramente un bel lavoro… e tutto in ‘project financing’, cioè con gli stessi gestori dei moli e dei centri di smistamento containers che si dividono i costi.”  Solo una curiosità, dottoressa “Quante di queste 37 aziende operano direttamente e quante in sub-appalto o in condizioni contrattuali particolari?”. “Beh … proprio non lo so – risponde la presidente dell’Autorità portuale- . Mica posso sapere tutto. Saranno due o tre al massimo … ma spostiamoci sul palco per il rinfresco offerto da #Cicì,  #Cocò, #PuntoGoloso, #L’amico del confetto. #Cindy…..eeeeh… ma dove va?”. “Lasci stare gli sponsor… i lettori potrebbero pensare che questi elenchi siano ‘compensati’…” ma non riesco a terminare il concetto che subito vengo aggredito da cento mani, con la Paita che mi squadra con un ghigno sprezzante: “Allora lei è come quelli del 2016 che ce l’avevano con noi.. lo dica… lo ammetta…”….

Terzo Valico lavoriProprio quando stavo per rispondere apro prima un occhio, poi l’altro e capisco di essere in un altro mondo, quello della realtà. E meno male che qualcuno ha applicato al meglio il Codice Civile e quello degli Appalti. Tutto lo schifo che stava sotto una pellicina chiaro-rosata è uscito tutto all’improvviso, forse persino oltre le attese. Si dice che la dott.ssa Romano (il Commissario appositamente nominato per garantire correttezza ed avanzamento dei lavori) abbia chiesto al Ministro Alfano di “sospendere” l’iniziativa presso il “CentoGrigio” di sabato 29 ottobre…. Alla domanda se ci fossero timori per l’ordine pubblico ha dovuto ammettere che il motivo era un altro “Saremo una trentina al massimo e ci sarà poco da dire, perché ci conosciamo già tutti”. Era stato tutto messo in piedi per convincere i Sindaci ed i rappresentanti delle varie Camere di Commercio, degli Agricoltori, degli Artigiani e dei Commercianti che tutto andava a gonfie vele, che – ma guarda come ritornano i sogni – “gufi e cassandre erano zittite” ma non ci fu verso… Alfano disse “no” e si continuo’ come nulla fosse. Il dettato renziano di “non dare visibilità all’avversario” ma tramortirlo con le chiacchiere e i lustrini per poi bastonarlo di brutto era stato recepito alla grande. E anche quando si incappa in qualche “problemino” bisogna sempre avere l’atteggiamento giusto.

Addirittura qualcuno aveva l’impressione che quel tipo di comportamento fosse già presente nei primi anni Novanta dello scorso secolo quando l’A.V. si chiamava più prosaicamente “supertreno” ed i “comitati” erano ancora convinti di poter contare qualcosa. Si dice che il dott. Incalza abbia addirittura orinato – nel 2000 o giù di lì – contro gli scatoloni con cinquemila firme di persone preoccupate per il loro futuro, compiacendosi per la funzione altamente assorbente che stava espletando quel tipo di carta… ‘ah briccone’. Niente, comunque, al confronto con la faccia tosta di chi (comunicato del COCIV n. 8) o la facilità con cui alcuni esponenti del Partito Democratico (Borioli ed Esposito), in curiosa consonanza con quanto espresso dall’attuale Governatore ligure Toti (Forza Italia) si preoccupano più dell’inarrestabile avanzamento dei lavori, pena chissà quale contrappasso…, del completo accertamento della verità, con numeri (superiori ai trecento milioni in facilitazioni, “mazzette” e altro) da capogiro.

Pensiero conclusivo. Qualcuno chiede l’immediato “fermo lavori”, il movimento Possibile, il partito SEL-SI, qualcuno dei parlamentari PD (ad es. il sen. Fornaro), con più forza ugualmente lo chiede “Alessandria in Movimento” e il Movimento Cinque Stelle, addirittura – persino in tempi non sospetti (eravamo nel 2013, cfr. comunicato n. 5 ) il PD alessandrino manifestò perplessità ma… tutto fu inutile. La macchina infernale che proprio in questi giorni è tornata a mordere la montagna con le sue fauci di dieci metri di diametro e i denti di sessanta centimetri non poteva fermarsi. Troppi erano gli interessi in ballo, gli ingranaggi da ungere, i silenzi da compensare e gli ammiccamenti da premiare… Ed il risultato si è visto. Questo giornale è sempre stato contrario a questa c.d. “grande opera”, sbagliata nella sua concezione, nelle sue motivazioni e, ora, addirittura (ma evidentemente la sicurezza e la sicumera di certi personaggi non ha limiti) diventata una indegna sceneggiata, ridicola se non fosse tragica. Tragica per i fatti contestati, per l’impossibilità manifesta di avere una politica economica di programmazione seria in questa Nazione, tragica per la pochezza morale e per l’assoluta mancanza di professionalità dei protagonisti. E, per il momento ci fermamo qua.