La “Tonda Gentile Trilobata” delle colline Monferrato è sempre più internazionale. Le nocciole monferrine suscitano grande interesse da parte di ricercatori e di corilicoltori che trovano nei corileti della provincia di Alessandria, e nei campi sperimentali di Lu in particolare, spunti interessanti e innovativi dove impostare le coltivazioni del futuro.
E così, dopo le visite di delegazioni tedesche, americane e cilene, mercoledì prossimo ne arriverà una serba. “La presenza e l’attenzione di ricercatori provenienti da altre nazioni, che prendono a modello il nostro territorio ci inorgoglisce, testimonianza di come il nostro mondo agricolo, se spinto con proposte valide, sappia guardare al proprio futuro con coraggio e con la voglia di provare strade nuove. – ha affermato il presidente della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino – La nocciola rappresenta, infatti, una sfida vinta da Coldiretti e dimostra come la filiera corta possa diventare una delle opportunità di crescita e di valorizzazione del territorio. Un esempio, lo ricordiamo sempre con piacere, è l’accordo di filiera tra la Coldiretti e la Novi-Elah-Dufour che si sta rafforzando di anno in anno, ottenendo ottimi risultati”.
A visitare questa volta i noccioleti del Monferrato saranno ricercatori universitari, vivaisti, tecnici e corilicoltori di Novisad interessati alla coltivazione del nocciolo e alla trasformazione del prodotto. Questa visita segue quella, avvenuta circa un mese fa, dei ricercatori cileni giunti a Lu con la finalità di approfondire le più moderne tecniche di coltivazione del nocciolo e dell’utilizzo del prodotto.
“Gli ospiti hanno subito manifestato particolare interesse alla pregiata cultivar locale, la Tonda Gentile Trilobata, – ha sottolineato il responsabile corilicolo Coldiretti Alessandria Alberto Pansecchi – alle forme di allevamento, alla gestione del suolo e alla biologia fiorale sottoponendomi ad un intenso fuoco incrociato di domande tecniche e di problemi derivanti dalla loro attività di corilicoltori”. In particolare l’interesse degli ospiti è stato rivolto alla forma di conduzione delle piante allevate a palmetta che, nella realtà dei fatti, non sono presenti in nessun altra zona corilicola italiana o straniera.
Alberto Pansecchi ha spiegato e approfondito la metodologia operativa necessaria per ottenere tale forma innovativa di allevamento mentre Ferdinando Trisoglio, presidente Corilù, ha evidenziato come “la sperimentazione sia il futuro per rimanere all’avanguardia, un percorso iniziato oltre quindici anni fa grazie al supporto tecnico Coldiretti e proseguito con gli interventi diretti di Novi Elah-Dufour a supporto della ricerca. L’intervento della Novi non si è però limitato a un sostegno esterno ma si è concretizzato con la concessione di attrezzature per la selezionatura, l’essiccazione e lo stoccaggio delle nocciole destinate poi alla loro produzione dolciaria”.
Ai ricercatori serbi che saranno ospitati dalla Corilù mercoledì prossimo, verranno illustrate le ultime prove sperimentali di difesa dei noccioleti dai parassiti animali, da malattie fungine e da batteriosi. Verranno inoltre presentate nuove “ricette” di nutrizione fogliare dei noccioleti e, assolutamente innovativo, le nuove tecniche per incrementare la porosità del terreno e garantire alle piante un miglior sviluppo radicale. Verrà, a tal proposito, testata in settimana un’attrezzatura prototipo destinata alla riduzione del compattamento del suolo, presupposto nei corileti ad un incremento della produttività.
E parlando di riflettori è sicuramente motivo di orgoglio il fatto di vedere, in onda sulle tv nazionali, il nuovo spot della Novi che ha per protagoniste le nocciole e le colline del Monferrato.