“La Regione ha utilizzato l’espediente del regime ‘de minimis’ per risolvere, in termini economici, il problema dei danni da fauna selvatica alle colture piemontesi” lo dichiarano i consiglieri di Forza Italia, Massimo Berutti, Franco Graglia e Gian Luca Vignale al termine della discussione in aula di una loro interrogazione sui danni da fauna selvatica all’interno delle aree protette in Piemonte.
I consiglieri infatti hanno presentato il documento dopo aver appreso che la giunta regionale nel prossimo triennio ha azzerato i capitoli di bilancio (ddl n 222/2016) relativi ai danni provocati dalla fauna selvatica all’interno delle aree protette. “Ci auguravamo– spiegano – che il bilancio rispecchiasse una felice verità, ovvero che la Regione fosse riuscita a risolvere il problema dei danni da selvatici alle colture. Invece oggi abbiamo scoperto il terribile inganno: grazie al ricorso del regime de minimis, gli agricoltori, pur se danneggiati riceveranno, se non ottengono altri contribuiti, solo un aiutino”.
Con una delibera regionale dell’estate scorsa infatti la giunta regionale ha adottato il criterio del de minimis per il risarcimento dei danni verificatisi dopo il 30 giugno 2014, che fissa un plafond massimo di 15 mila euro nell’arco di un triennio per tutti gli aiuti concessi ad ogni singola azienda. “Considerato il basso limite del plafond – spiegano – le imprese agricole o rinunciano al risarcimento per non perdere altri sostegni previsti dalle leggi regionali oppure ottengono risarcimenti decisamente inferiori al danno realmente subito”.
Secondo i dati riportati dall’assessore in aula nel 2013 sono stati accertati danni per 412 mila euro, mentre nel 2014 i danni risarciti sono quasi dimezzati per un importo di 240 mila euro. “ Il ricorso al regime dei minimis – aggiungono – ha di fatto permesso a questa amministrazione di risolvere, in termini di bilancio un problema che ogni anno impegnava centinaia di migliaia di euro. Peccato che però dietro le risorse regionali ci siano anche attività imprenditoriali, lavoratori e famiglie che sono state completamente abbandonate da questa amministrazione. E’ infatti evidente che di fronte al proliferare selvatici e a danni spesso sono superiori alle decine di migliaia di euro, non si possa accettare un aiuto da poche migliaia di euro l’anno, ma servano contributi reali e politiche di sostegno all’agricoltura e di controllo venatorio”.
“Per questo motivo – aggiungono chiederemo alla giunta regionale, già con un emendamento a DDL n. 221 “Disposizioni di riordino e razionalizzazione dell’ordinamento regionale” in questi giorni all’esame della Commissione l’esenzione dal regime “de minimis” degli indennizzi dei danni accertati da fauna selvatica”.
“D’altronde già in altre regioni – concludono – il Tar si è pronunciato in merito all’inquadramento degli indennizzi erogati a favore di agricoltori danneggiati da fauna selvatica, escludendo che possano essere assimilati agli aiuti di Stato e sottoposti alla procedura di notifica alla Commissione europea. In Piemonte alcune associazioni hanno già fatto ricorso. Ci chiediamo se debba di nuovo essere un tribunale a fermare le scelte scellerate di questa amministrazione o se per una volta Chiamparino e la sua giunta siano pronti al confronto per tutelare gli interessi dell’agricoltura e del Piemonte intero”.