C’era una volta il Podestà. Oggi invece… [Controvento]

Comune Alessandria basso altodi Ettore Grassano

 

Calma, gesso e un po’ di ironia, viene da dire al termine di una giornata come quella di ieri. Mediaticamente ‘calda’, su scala locale, diciamo così.

La cronaca da ‘addetti ai lavori’ in pillole.

Ore 10.14, e-mail ufficiale dall’ufficio stampa del comune di Alessandria:

La S.V. è invitata alla conferenza stampa che si terrà Oggi, giovedì 6 ottobre, alle ore 12 in Sala Giunta per comunicazione urgenti del sindaco, Maria Rita Rossa.
Cordiali saluti.

Caspita, una conferenza stampa convocata in estrema urgenza: e che sarà mai successo? Tam tam tra colleghi, nessuno ne sa nulla. Mistero fitto.

Impegni già presi, tra cui un’intervista importante fissata proprio alle 12, ci portano altrove. “In Corea del Nord la tua assenza ti sarebbe costata l’essere sbranato dai cani allo stadio”, ironizza un amico.

Va beh, ma noi siamo ad Alessandria per fortuna, e l’Italia, per quanto imperfetta e malconcia, è ancora una democrazia.

Però certo, con quella convocazione ‘al buio’, hai visto mai che mi perdo un annuncio eclatante, di quelli tosti.

All’ora di pranzo, giro di telefonate con colleghi, e si scopre l’arcano, e se mi consentite l’anomalo. Francamente sono giornalista professionista dal febbraio 1996, ed è la prima volta che vedo convocare una conferenza stampa (‘al buio’, ripeto: aspetto non marginale, perchè nessuno ha potuto valutare se il tema fosse o meno di interesse) per smentire i contenuti non tanto, o non solo, di un comunicato stampa del Movimento 5 Stelle sulle modalità di realizzazione delle opere del Parco Tanaro nell’ambito del Pisu, ma dell’ articolo di un giornale on line sul tema, mettendo nel mirino in particolare l’autore dell’articolo stesso.

Ripeto: alla conferenza non ho potuto esserci (e a posteriori ritengo, a ragion veduta, rossa-renzisana abitudine rifiutare convocazioni ‘al buio’, da parte di chiccheSia), e men che meno sono in grado di entrare nella querelle sollevata dai Cinque Stelle (ma è corretto ricordare che il consigliere Locci, presidente della commissione Controllo di Gestione, l’accesso ai conti del Pisu li ha chiesti invano per oltre un anno), o di stabilire ragioni e torti sulla ‘narrazione’ della vicenda. Anche se capirlo non dovrebbe essere impossibile: in fin dei conti si tratta di opere materiali verificabili ‘sul campo’ da tutti gli alessandrini, e occorre solo chiarire quanti soldi della comunità sono stati spesi davvero,  e per fare cosa.

Sul tema ovviamente, se arriverà, pubblicheremo volentieri la posizione ufficiale di sindaca e amministrazione, che ieri, convocazione urgente a parte, si sono limitate ad inviare via e-mail i file excel che potete consultare qui:

File 1

File 2

C’è un altro punto interessante però, ed è la forma della vicenda, che diventa sostanza. Qualcuno ha scomodato sorridendo il podestà Torre, figura a me sconosciuta, e appartenente ad un periodo storico che mi auguro sempre più lontano.

Certamente però, per stare in epoca repubblicana, un sindaco Basile, o Borgoglio, o Calvo che convocano i giornalisti per ‘cazziare’ di fronte a tutti uno  solo, negli annali non risulta. Per non dire del vituperato Piercarlo Fabbio, che si mostrò grande e democratico ‘incassatore’, un po’ forse perchè ci considerava colleghi, e un po’ per educazione e carattere.

Sia chiaro però: il fascismo è un’altra roba. La vicenda di ieri a Palazzo Rosso, maestrinapiù che altro, ricorda la maestra di scuola di una volta che (certamente a fin di bene, nessuno lo mette in dubbio) chiama a rapporto l’intera classe di alunni, per tirare le orecchie pubblicamente ad uno di loro, al fine di educare tutti gli altri.

A voler fare i colti a tutti i costi, si potrebbe citare quel grande capolavoro che fu ed è Cuore di De Amicis, con il suo straordinario parterre di personaggi immortali: da Franti a Garrone, alla Maestrina dalla Penna Rossa.

Il gioco del ‘chi è chi’ fra i personaggi, però, fatelo da soli.