1) Ritengo la lingua italiana la più bella e con la sua grammatica la più complessa del mondo eppure ci stiamo “imbastardendo” con questo inglese. Fatta la mia rimostranza vado al punto: “customer satisfaction”, ma per chi apprezza l’utilizzo della lingua italiana meglio dire “soddisfazione del cliente”, nell’ambito del Servizio Stato Civile e dell’Ufficio Funebre del Comune di Alessandria. Il Comune dal 26 settembre al 14 ottobre ha avviato una indagine per conoscere il gradimento dei cittadini utilizzatori di due servizi: Stato Civile e Ufficio Funebre. Basta recarsi presso il Palazzo Municipale, piazza Libertà 1, e lì ci sono addetti che spiegano come esprimere il voto di gradimento attraverso gli “emoticon”, che sono quelle “faccine” sorridenti o meno. Per capirci: faccine verdi (piena soddisfazione) – faccine gialle (soddisfazione) – faccine rosse (non soddisfatti). Dopo questa minima spiegazione vengo al punto: che gli uffici comunali citati meritano un buon gradimento non ci sono dubbi: vuoi che non siano gentili, efficienti, disponibili coi cittadini? Mi chiedo a che scopo conoscere gradimento e soddisfazione dei servizi di uffici, quando sarebbe opportuno invece, per fare un esempio, chiedere cosa ne pensano gli alessandrini su come viene tenuto il Cimitero monumentale urbano. L’ufficio preposto certamente funziona bene, quindi “faccina verde”, il cittadino che di solito è accompagnato dalla ditta di impresa funebre è trattato con professionalità. Ma poi quando lo stesso entra nel Cimitero monumentale accompagnando il suo caro all’ultima dimora (neanche tanto ‘a buon prezzo’), quale è la visione che si trova davanti? Se poi pensiamo a chi per motivi economici finisce nel campo comune la tristezza, oltre alla pena, è assoluta. Ho citato il pessimo stato del cimitero, ma una serie di “customer satisfaction” sui servizi offerti alla città nei vari settori no? Sarebbe interessante utilizzare le “faccine” anche per un riscontro di gradimento, e per dirlo alla moda di “customer satisfaction” su sindaco, assessori, consiglieri, direttori generali. Se proprio vogliamo sprecare del tempo, utilizziamolo per soggetti su cui c’è da valutare.
Voto: 4
2) “Stato se ci sei qui in Alessandria batti un colpo”. Questa richiesta va alle alte sfere istituzionali e di sicurezza locali, che per mesi hanno sostenuto che in Alessandria non ci sono seri problemi, che si tratta “solo di risse” quando la sindaca Rossa ha chiesto allo Stato di fare intervenire l’esercito. Richiesta che io a differenza di altri ho condiviso in pieno: peccato che non sia andata oltre lo slogan. Dopo giugno ci sono stati diversi altri episodi di ‘guerriglia urbana’ tra clandestini pluridenunciati col foglio di via ma permanenti su nostro territorio: questi se ne stra-sfottono della nostra giustizia e delle leggi italiane. E veniamo al punto: c’è chi critica i muri ai confini di quella che era definita una Europa libera di transito, ma intanto l’Italia è lasciata sola a gestire assalti da ogni dove: ce la dobbiamo sfangare da soli insomma. Chi arriva sa benissimo che qui è “bengodi”. Chi di dovere per leggi assurde non li respinge, e li lascia agire tranquillamente, e alcuni di questi personaggi sanno prendersi ciò che gli occorre con prepotenza e violenza, senza pietà per nessuno. Creano terrore e pericolo, tolgono la libertà di vivere, sono liberi di causare vittime, danni e altri costi per la comunità. L’ennesima notizia di venerdì 23 settembre: “Rissa in strada a bastonate: 7 arresti”. Il tutto tra via XX Settembre e via Galilei, una zona di Alessandria che un tempo era un salotto privilegiato. Il quotidiano La Stampa riporta che due fazioni di albanesi si sono brutalmente fronteggiate, e sono state rinvenute due vetture col motore acceso e ammaccate che si sospetta siano state utilizzate come “armi” per investire gli avversari. Da inorridire! Ora: le considerate “solo risse”, ma hanno procurato alti costi per interventi di carabinieri, polizia, ambulanze, utilizzo del pronto soccorso e per alcuni di loro forse ricovero, un interprete per tradurre gli albanesi coinvolti, impegno nel tribunale, avvocati certamente d’ufficio. Il tutto pagato dalla nostra comunità. Costi un po’ troppo pesanti, visto che forze di polizia, ambulanze e pronto soccorso dovrebbero dedicarsi a chi ne ha bisogno, e i guai non se li va a cercare. La Stampa parla delle 22,30 circa, a quell’ora ci sono persone che tornano dal lavoro per il turno del pomeriggio, o persone che fanno due passi magari con il cagnolino, e mi chiedo: “ma che città è questa?”. Alla faccia dell’ integrazione, e di chi insiste sulla “percezione”, rispondo che questa è pura e cruda “realtà”! Ormai Alessandria è retrocessa a far-west.
Voto: 2
3) Brutto voto per la decisione di Confindustria prima di organizzare anche quest’anno Valenza Gioielli lontano dalla città dell’oro, poi, proprio venerdì scorso, di cancellare del tutto la manifestazione, si spera solo per quest’anno. Sui giornali online e sui cartacei abbiamo letto la delusione e la giusta critica del Presidente della Fondazione Cral, Pierangelo Taverna. Già lo scorso anno, quando la fiera fu spostata a Verbania, rimasi anch’io sorpresa dalle motivazioni che chiamerei “strane giustificazioni”: avvicinarsi fisicamente a EXPO 2015. Pensai: “ma EXPO 2015 non dovrebbe avere riflessi in positivo anche nella nostra città e provincia”? Valenza ci stava tanto come Verbania, inoltre la location perfetta per questa manifestazione sarebbe Expo Piemonte, che se non utilizzata diverrebbe l’ennesima cattedrale nel deserto. A meno che, con l’arrivo di Bulgari in questo momento di crisi, ci sia un rilancio e ritorni forse quello che è andato perso: la capacità di fare gioco di squadra tra imprenditori, politica, istituzioni, associazioni per riportare a Valenza “ciò che è di Valenza”. EXPO 2015 ha chiuso i battenti da tanto, perché non tornare alla normalità? Ma no! Per quest’anno non se ne fa niente: la Fiera del Gioiello, in programma per la seconda metà di ottobre, ‘salta’, con una decisione destinata a fare molto discutere. E il prossimo anno? Attendiamo di scoprirlo . Nel frattempo ho trovato un documento sul sito della Regione Piemonte: “Interrogazione a risposta immediata n. 52, FUTURO DI EXPO PIEMONTE S.P.A. Presentata il 15/09/2014 dal consigliere primo firmatario Domenica Ravetti. Due anni fa insomma, e per il centro polifunzionale Expo Piemonte tirava già aria grama.
Voto: 2