Un comunicato senza firma, quindi supponiamo riconducibile a Confindustria nel suo insieme. E la comunicazione di una scelta ‘pesante’, accompagnata da una quantomeno ‘discutibile’ distribuzione delle colpe: davvero qualcuno in Confindustria pensa che il silenzio, a fronte di determinate scelte non solo logistiche, ma strategiche, sia un percorso auspicabile, e costruttivo?
Noi no: e voi? Intanto buona lettura.
E. G.
L’edizione 2016 di Valenza Gioielli, per il momento, non si fa.
Il questionario che avevamo sottoposto pochi mesi fa alle imprese (associate e non) aveva chiaramente messo in rilievo quelle che potevano essere le iniziative per rendere Valenza Gioielli un marchio di eccellenza non più riferito a un luogo fisico, quanto piuttosto rappresentativo delle caratteristiche artigianali e di design che contraddistinguono la nostra gioielleria.
Una scelta che voleva anche superare le contingenze che, a prescindere dalle opinioni recentemente amplificate da qualche organo di informazione, e che certamente non hanno fatto gioco, rendevano nel 2016 arduo, per ragioni logistiche, organizzare la manifestazione a Valenza.
Siamo in una fase per il settore in cui, è evidente, il mercato si è spostato verso poli di attrazione internazionali come Hong Kong e Las Vegas, tanto che anche le recenti fiere di Basilea e Vicenza hanno messo in rilievo notevoli criticità, peraltro già ampiamente segnalate.
Promuovere Valenza Gioielli in un contesto sempre diverso, di alto livello, e coniugata ad altri appuntamenti di territorio è una scelta, preferita nell’espressione di interesse dagli stessi imprenditori, che ci sentiamo di difendere e che è per il futuro probabilmente obbligata, se si vuole cercare quel salto di livello collettivo che auspichiamo.
Purtroppo la congiuntura economica, e anche il troppo discutere che si è sviluppato attorno alla manifestazione del 2016, non certo per nostra volontà, ci costringono a una pausa di riflessione. Solo momentanea.
Ripartiamo dal lavoro di semina effettuato negli ultimi mesi: con grande soddisfazione siamo attivi, nel dialogo operativo con il Comune di Valenza e con il Sindaco Barbero per favorire le imprese orafe, come mai nel recente passato. La condivisione progettuale di Regione Piemonte, ICE, Camera di Commercio di Alessandria e Ceipiemonte in relazione a una iniziativa che intendeva distinguere il gioiello con un format innovativo e diverso dal tradizionale modello fieristico, avvalora ulteriormente le scelte effettuate che ponevano l’accento sulle specificità
territoriali quale leva per accentuare l’interesse degli operatori economici di riferimento.
E se da ogni passaggio, anche negativo, si può trarre un insegnamento, quello attuale è che solo lavorando insieme per il futuro del settore, nei fatti (e magari con meno parole) si potrà rilanciare un territorio e un nucleo di imprenditori che meritano di vedere il loro impegno quotidiano maggiormente supportato.