Aspettando il Meier, godiamoci il degrado del Ponte Tiziano [Le pagelle di GZL]

Tiziano2di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Allo stato di degrado del Ponte Tiziano. I ponti cittadini sono di proprietà comunale. Come la viabilità di competenza della città, anche un ponte (e soprattutto la struttura, per la sua posizione in ambito fluviale) ha necessità di controllo e manutenzione. Cinque anni di regime di “dissesto” sono tanti, troppi, tutta la città ha sofferto di un degrado totale e ai cittadini sono toccate le tariffe più alte senza avere il ristoro almeno nella manutenzione. In attesa che il Meier sia consegnato finalmente all’utilizzo della città e non solo per “private” passerelle di pezzi da “novanta” che arrivano da Roma a portarci “liete novelle”, il ponte Tiziano è il più importante attraversamento e collegamento tra le due sponde del Tanaro. Nei giorni scorsi Gianni Senetta, conosciutissimo su Facebook per le sue denunce, foto, filmati sul degrado ambientale e di mancata manutenzione, ha ripreso una sua denuncia sullo statotiziano1 in cui versa la pista ciclabile e pedonale del ponte Tiziano. Già a novembre 2015 consegnò al protocollo comunale segnalazione in merito allo stato in essere di quella sezione del ponte. A giugno di quest’anno aveva ri-segnalato di persona ai LLPP che le infiltrazioni d’acqua fanno calare il declivio della fine del ponte dal lato Cittadella ed esattamente marciapiede, pista ciclabile, strada carraia e parapetto che regge un pezzo di cordolo che dovrebbe trattenere la ringhiera. Siccome Senetta monitorizza puntualmente il decorso di tale degrado, mi dice che giorno dopo giorno quella sezione cede sempre più. Inoltre si può notare lo stato penoso del contenuto delle fioriere, considerando che questo ponte è anche l’ingresso nella città. Morale: ogni amministrazione che si rispetti e che tenga al buon nome di Alessandria, ma che soprattutto tenga al benessere dei suoi cittadini, dovrebbe dedicare molta più attenzione non solo alla manutenzione ma anche al decoro, perché queste attenzioni vanno a formare il biglietto da visita della città e di chi l’amministra.
Voto: 2

 
Autobus a spinta2) Servizio trasporti urbani per la città e sobborghi. Altra situazione fallimentare che ci tocca subire. La notizia è stata riportata su tutti i nostri organi di informazione: alla ripartenza dell’anno scolastico mancano i mezzi, perché il parco bus è vecchio e fuori uso per mancanza di manutenzione, data la situazione di ATM, essendo la sua gestione in mano ad un curatore fallimentare. Conseguenza: su molte tratte è stato mantenuto l’orario estivo, che di fatto ‘taglia’ le corse abituali più utili agli studenti. Nonostante l’incasso degli abbonamenti degli studenti stessi (perché “l’ufficio cassa” funziona regolarmente), a cui si aggiungono gli abbonamenti degli utilizzatori per tutto l’anno, il servizio è men che mediocre, e si moltiplicano i casi di bus in ritardo, con ragazzi e ragazze lasciati addirittura a piedi. Questo disagio coinvolge anche i lavoratori, gli anziani che si recano all’ospedale, chi non ha la patente e i disabili. Tirata per la “giacchetta” da più parti, Amag Mobilità ha chiesto all’Amministrazione di Palazzo Rosso di erogare uno stanziamento straordinario in aggiunta alle 600 mila euro già stanziate, e pare siano stati destinati 96 mila euro per tentare di riuscire almeno a noleggiare i bus, per ‘tirare avanti’. In pratica ciò che sta accadendo potrei considerarla una interruzione di servizio, ma tant’è in questi ultimi anni alle ‘lunghe pause’ nelle erogazioni di servizi essenziali, e a zero manutenzione ci siamo abituati. Sulla odierna situazione di “efficienza trasporti urbani” cito due link che ritengo interessanti da leggere per chi se li fosse persi: https://mag.corriereal.info/wordpress/2016/09/16/lautobus-chi-lha-visto/ e https://mag.corriereal.info/wordpress/2016/09/19/ma-palazzo-rosso-dove-vive-centosessantacaratteri/

Voto: 2

 

 

3) A Tony Frisina. Frisina oltre ad essere un amico (ma non per questo guadagna il frisina_calmassimo voto) lo apprezzo da sempre per il suo amore per la cultura storica e tradizione locale a 360 gradi. E’ la seconda volta che gli attribuisco il 10, questa volta è per ciò che ha scritto nella sua rubrica domenicale del 18 settembre Un tuffo nel passato, “Senza passaporto non si poteva arrivare in America!”.

Tony è una persona generosa e di buon senso, e ciò che ha scritto non solo l’approvo, ma è un pensiero sempre più condiviso da tanti italiani, soprattutto da quegli italiani di cui molti parenti, hanno dovuto lasciare il paese, le famiglie, le radici per cercare lavoro altrove. Per poterlo fare, si presentavano con il passaporto, una valigia o fagotto con le proprie cose, accettando tutte le regole dettate dai paesi accoglienti, dove c’era spazio e lavoro. E’ chiaro che partivano con un grande dolore nel cuore, ma con tanta dignità. Gli attuali immigranti, sia che scappino dalla guerriglia dei loro paesi e per motivi politici, sia che scappino per altri motivi più o meno nobili pagando cifre considerevoli per il trasporto a mercanti di schiavi (che hanno sul nostro suolo protezione, agganci, e in molti casi sono collusi con organizzazioni italiane che appoggiano questa immigrazione clandestina per business) arrivano senza uno straccio di identità, e con l’aspettativa per una considerevole massa, di “bighellonare” (Capalbio insegna),ormai ben conoscendo la situazione europea sull’accoglienza, visto che arrivano senza nulla, ma ben forniti di smartphone quindi informati. L’Europa tutta, a causa di perdita di consensi sull’accoglienza, ci ha infilato in un “cul de sac”, sul fronte economico e della sicurezza. Ormai il nostro paese è senza una via di uscita, giacchè i nostri partner UE hanno chiuso le frontiere, chi passa ci viene rispedito indietro e Renzi e soci non sanno più come gestire la situazione. Concludo: è offensivo considerare sullo stesso piano i nostri migranti e questa epocale invasione disordinata e pericolosa.
Voto: 10