Nuova vendemmia, vecchi problemi. Siamo stufi di ripetere le stesse cose ogni anno. Appena due mesi fa abbiamo detto a gran voce, che la legge sui fabbricati per accogliere i braccianti era solo un primo tassello, non quello fondamentale, per fermare il caporalato.
Ormai da due anni sosteniamo che il vero problema sono le false cooperative amministrate da persone senza scrupoli che violano la legge, truffano gli agricoltori e sfruttano i braccianti. Abbiamo più volte ricordato che le false cooperative sono fuori legge perché invece di appaltare la vendemmia fanno solo intermediazione di manodopera. Ma le caporal-cooperative non si fermano solo allo sfruttamento in vigna, sono specializzate anche nell’intermediazione immobiliare (affittando abusivamente fabbricati fatiscenti) e nell’intimidazione vecchio stile.
In questo ramo hanno imparato in fretta passando dai loro connazionali braccianti come prime vittime per poi passare ai giornalisti, lo scorso anno, ed agli agricoltori in questo. Sembra proprio che quest’estate l’arroganza dei caporali sia arrivata alla minaccia, nemmeno troppo velata, di bloccare la vendemmia. Insomma la manodopera ce l’hanno sotto controllo e dettano la loro legge.
L’unico aspetto positivo riguarda le azioni delle forze dell’ordine e gli articoli sulla carta stampata che hanno centrato il problema. A questo punto resta solo da rimuovere il cancro attraverso strumenti legislativi a livello regionale e nazionale. Ma non sarà ormai troppo tardi?
Paolo Mighetti
Capogruppo regionale M5S Piemonte