Alessandria granaio d’Italia: è ora di rialzare la testa! [Il gusto del territorio]

Coldiretti saladi Eleonora Scafaro

 
Lunedì mattina, in Camera di Commercio ad Alessandria, ancora un convegno su qualcosa che ci tocca da vicino, il grano, prodotto fondamentale della vita quotidiana e importante per il territorio alessandrino, considerato uno dei più importanti granai d’Italia.

Da qualche anno, infatti, la Saiwa ha stretto un accordo per utilizzare, prevalentemente, grano piemontese per la produzione.
“Un esempio importante e pragmatico di come un’industria, o meglio una multinazionale, possa trovare sul territorio forme di collaborazione con i produttori locali e promuovere il prodotto in un’ottica ampio raggio. E’ stata una vittoria di squadra partita da Coldiretti unitamente al Consorzio Agrario del Piemonte Orientale, CadirLab e Molino Nova”

Un accordo, comunque, che presenta segnali di continua crescita con un coinvolgimento consistente di imprenditori del settore.
Gli ettari utilizzati sono quattrocento, per una produzione di circa ventimila quintali quintali.

“Siamo soddisfatti dell’andamento della campagna 2015/2016. La filiera del grano paravidinobuono “Harmony” sta offrendo ai produttori che hanno intrapreso questa sfida i risultati auspicati. Siamo consapevoli di essere solo all’inizio di un cammino che però ha tutte le carte in regola per garantire nuove opportunità di reddito alle aziende e più visibilità sul mercato” ha commentato durante il convegno Roberto Paravidino, presidente del Consorzio Agrario del Piemonte Orientale e di Coldiretti Alessandria.

Il convegno, organizzato dal Consorzio Agrario del Piemonte Orientale e dal CadirLab, ha illustrato la situazione del comparto cerealicolo, anche quello provinciale.

La qualità del grano è sempre superiore, per l’anno 2016, ma i prezzi sono in continuo ribasso e, quindi, non riescono a garantire continuità alle aziende.

Il territorio alessandrino vanta un indotto cerealicolo che si aggira su diversi milioni di euro e che costituisce l’ossatura fondamentale dell’intera agricoltura provinciale. “Ecco perché è necessario ripartire dal territorio seguendo il discorso di filiera dove la qualità deve fare la differenza e, per quanto riguarda il frumento tenero in particolare, giungere ad affinare le tecniche colturali in funzione di caratteristiche specifiche e del prodotto finale richiesto. Le mobilitazioni in difesa del prezzo del grano, partire proprio da Coldiretti Alessandria ed arrivate sino a Bari, hanno voluto richiamare l’attenzione su questa problematica e per chiedere all’Ue di accogliere le nostre proposte” ha sottolineato Paravidino.

Il consumatore, perciò, deve essere consapevole di ciò che acquista e porta in tavola.Valorizzare il grano tenero alessandrino e creare una filiera locale in grado di promuovere le produzioni di qualità in ambito provinciale potenziandone la sostenibilità produttiva, è l’obiettivo primario. Un ulteriore passo, molto importante, nella direzione che Coldiretti sta portando avanti da ormai diverso tempo grazie al Progetto della filiera agricola tutta italiana dove territorialità, qualità e rintracciabilità delle produzioni sono le parole chiave per evitare che si continuino a fare acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da “spacciare” come pasta o pane Made in Italy.

“Lavorare in squadra per ottenere un prodotto uguale per tutti. I consorzi hanno un ruolo di primo piano per il progetto di valorizzazione dell’origine del Made in Italy dal campo alla tavola.”

I contratti di filiera per contrastare un sistema agroindustriale tradizionale poco lungimirante che non ha colto il valore economico e strategico del legame con il territorio, vanno proprio in questa direzione.

Il progetto di filiera del “grano buono” con Saiwa è un esempio e, inoltre, grazie all’accordo con SIS (Società italiana sementi), si può contare su un prodotto di alta qualità rigorosamente no Ogm.