Si è concluso “VicenzaOro”, Salone internazionale dell’oreficeria e della gioielleria svoltosi a Vicenza dal 3 al 7 settembre.
Confindustria Alessandria, con il Gruppo Aziende Orafe Valenzane, in previsione delle prossime edizioni di VicenzaOro 2017, aveva già effettuato un sondaggio tra le imprese partecipanti al Salone di settembre 2016, e le aziende avevano già manifestato il loro non gradimento della data di svolgimento della fiera, una previsione che è stata confermata dall’andamento della manifestazione.
La data scelta per VicenzaOro di settembre 2016, e che è già annunciata anche per il 2017, risulta infatti troppo anticipata per riuscire a coinvolgere ed ad attrarre la pregiata clientela di riferimento delle aziende del distretto orafo-gioielliero di Valenza.
Le imprese valenzane e gli investitori in campo fieristico avevano già riscontrato una performance non soddisfacente in occasione dell’ultimo Salone di BaselWorld dello scorso marzo.
A Basilea Confindustria Alessandria ha attivato un dialogo positivo con l’organizzazione della manifestazione, anche su incarico di Federorafi a livello nazionale, ottenendo una diversa e superiore attenzione, ed una maggiore disponibilità da parte degli organizzatori di Basilea verso le aziende coinvolte intervenute al Salone, per valutare e soddisfare le richieste degli imprenditori.
“Dopo VicenzaOro – commenta Valentina Callegher, componente del Consiglio Direttivo del Gruppo Aziende Orafe Valenzane – si impone un’attenzione strategica sul futuro delle manifestazioni fieristiche del settore orafo-gioielliero. In questo momento storico l’instabilità geopolitica internazionale si riflette sull’andamento dell’economia globale, ed il settore dell’alto di gamma della gioielleria, come quello dell’eccellenza valenzana, è come tutti i prodotti di lusso il primo a risentirne. A Vicenza, infatti, è mancato in particolare l’operatore straniero della fascia alta. In questo contesto, ed anche alle luce dei risultati delle ultime manifestazioni nazionali e internazionali di settore, è necessario un ripensamento del ruolo delle sistema fieristico, al fine di renderlo più attrattivo e competitivo. Occorre avviare un dialogo costruttivo tra gli espositori e gli organizzatori degli enti-fiera, traendo le conclusioni sugli esiti delle fiere, per poter migliorare la programmazione degli eventi e potenziare la frequentazione della clientela, tenendo conto della diversità dei settori merceologici espositori ai Saloni.
E’ necessario – sottolinea Valentina Callegher – accrescere l’attenzione degli organizzatori delle fiere in aiuto soprattutto alla fascia “alto di gamma” come la nostra. In questo momento molti fattori influiscono sui risultati degli eventi, e tutto questo crea disaffezione e disincentiva la partecipazione alle fiere degli operatori come quelli valenzani, e anche la presenza della clientela estera”.