«A fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro… che ti epura»
Pietro Nenni, leader del Partito Socialista Italiano
In Italia non si parla d’altro. Persino mia madre, quando vado a pranzo da lei, mi aggiorna sugli sviluppi della Giunta guidata da Virginia Raggi, neo sindaco di Roma.
Lasciando un momento da parte le valutazioni politiche, all’interno e all’esterno del Movimento 5 Stelle, non c’è dubbio che Raggi & Co., insieme con importanti esponenti nazionali dei “grillini”, stiano facendo una figura non proprio magnifica di fronte ai loro elettori e di fronte all’opinione pubblica.
Il tira&molla sull’assessore Muraro, dettato da un mix indigesto di inesperienza (tanta, troppa) e moralismo (tanto, troppo), sta rendendo difficile, se non impossibile, la vita della sindaca Virginia e dei suoi impavidi giannizzeri.
Oltretutto, gli episodi di questi giorni hanno reso evidente ancora una volta che per fare politica essere onesti è cosa auspicabile, ma non sufficiente. Se non sai stare al mondo, alla prima difficoltà cadi rovinosamente.
E va bene, questa è la vicenda. Da non-pentastellato, mi chiedo però: tra Raggi/Muraro/Di Maio e, tanto per dire, Buzzi/Carminati/Panzironi, a chi darei le chiavi di casa in caso di necessità? E ancora: avevamo fatto tutto ‘sto casino per Mafia Capitale, ai tempi?
Non è che, sotto sotto, certi criminali li ammiriamo? In fondo, sono persone che le cose (anche quelle sporche) le sanno fare.
Non ci infastidiscono i disonesti. Ci infastidiscono gli incapaci, questa è la verità.