Qualcuno, nella contraerea mediatica che sostiene il Palazzo, già parla di clamoroso boomerang, ma figuriamoci se Emanuele Locci demorde per così poco. Anzi, il presidente della commissione Controllo di Gestione rilancia, e ribadisce la sua versione dei fatti.
“Il 24 agosto – scrive Locci – veniva protocollata in Comune la richiesta di concessione del logo del Comune di Alessandria da parte di un’associazione dilettantistica di calcio a 5 di cui presidente è il fratello del Presidente di Amag Ambiente Claudio Perissinotto. Il giorno dopo, in data 25 agosto, Nicola Savi (PD) conovcava la Commissione Affari Istituzionali per esprimere il parere obbligatorio per la concessione dell’uso dello stemma comunale”.
La Commissione si riunisce il 30 agosto ma l’intervento del commissario Emanuele Locci convince i colleghi, di maggioranza e di minoranza, della necessità di rinviare tale decisione.
“Ora abbiamo un regolamento comunale che norma la concessione dei patrocini e dei loghi comunali – spiega Locci – e questo deve essere rispettato. Sono rimasto sorpreso della velocità con cui è stata convocata la commissione, solitamente riunita a fatica dal suo presidente su temi ben più importanti. Ho dunque sospettato che tale celerità fosse da mettere in relazione con l’identità del presidente della società Amos Perissinotto, fratello del più noto Claudio, uomo di fiducia di Rita Rossa nelle partecipate alessandrine. Solitamente i cittadini, le aziende e le associazioni aspettano settimane se non addirittura mesi ed anni per avere delle risposte dal comune. Al di là degli aspetti regolamentari, questo attivarsi nel giro di 24 ore nel mese di agosto mi è sembrato un atteggiamento antipatico ed arrogante come se esistessero cittadini di serie A meritevoli di corsie preferenziali rispetto alla grande maggioranza di cittadini di serie B. Perché poi riunire una commissione urgentemente, con i costi che comporta, appositamente per un parere di concessione del logo invece che accorpare questo piccolo punto ad un’altra commissione con più argomenti?”
La commissione ha dunque scelto all’unanimità di non procedere con la votazione, chiedendo che il tema fosse accorpato a successiva seduta nel rispetto dei tempi regolamentari e chiedendo che potesse essere invitato il presidente dell’associazione richiedente, fornendo preventivamente lo statuto dell’associazione e gli estremi dell’iscrizione all’albo comunale. Eppure, nonostante il rifiuto di votare da parte della commissione e la richiesta di rinvio, il giorno dopo il Presidente Nicola Savi ha riconvocato la Commissione Affari Istituzionali per il 2 settembre inserendo come unico punto all’ordine del giorno la concessione del logo alla società sportiva del fratello del Presidente di Amag Ambiente.
“Al di là del mancato rispetto della volontà della commissione e del regolamento e al di là dello spreco di migliaia di euro per convocare due commissioni su un argomento che dura pochi minuti – spiega Locci – ciò che lascia sorpresi è l’arroganza del potere che si manifesta in queste piccole cose come dire che tutti i cittadini sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri. Trovo poi patetico il tentativo della sinistra di dire che avrei fatto un’inutile polemica perché il fratello di Claudio Perissinotto sarebbe addirittura un militante della Lega Nord: la questione qui non è qual è la tessera di partito in tasca alle persone perché le istituzioni devono comportarsi ugualmente nei confronti di tutti e mi sembra evidente che la coincidenza fortunata di avere risposte ad una velocità a cui i normali cittadini non sono abituati potrebbe più facilmente essere stata influenzata dal legame di parentela del richiedente con il fratello, uomo di fiducia di Rita Rossa. Se non come spiegare questa fretta della commissione Affari Istituzionali, a guida PD, nel fornire questo parere di concessione del logo comunale?”.