di Giancarlo Patrucco
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Confesso la mia parzialità fin dall’inizio: ho sempre avuto un debole per la figura politica e quella umana di Vasco Errani. Non mi sono mai piaciuti i politici che sbraitano, che si sbracciano, che sparano insulti e contumelie a vanvera, che invadono le televisioni, i giornali e i social, che sono sempre sicuri di sé e mai sicuri degli altri. Quelli dell’opposizione certamente, ma ogni tanto anche qualche collega di partito, se risulta un tantino scomodo.
Con Errani posso andare sul sicuro. Lui non si sbraccia mai, non gesticola, non fa versacci, non si inventa slogan e non ricorre a battutacce. Si limita a guardare chi gli sta intorno con i suoi occhi penetranti e riflessivi, usando le parole con moderazione e saggezza. Sotto quella zazzera che si ostina a fargli ombra alla fronte, anche se diradata dal tempo che passa, indovini un uomo saldo nei suoi principi e ben formato da tutti i mondi che ha attraversato: il vecchio Pci; la trafila nelle istituzioni da consigliere comunale a presidente dell’Emilia-Romagna, l’emergenza-terremoto che sconvolse una parte significativa della sua regione nel 2012; il rinvio a giudizio per falso ideologico; la condanna dell’8 luglio 2014 a un anno di reclusione; le sue immediate dimissioni; la sua assoluzione da parte della Corte d’Appello di Bologna il 21 luglio del 2016 perché “il fatto non costituisce reato”.
Posso anche capire che le varie e multicolori opposizioni non gradiscano la sua nomina a commissario del dopo-terremoto ad Amatrice e dintorni. Però potrei capirlo meglio se le motivazioni addotte fossero serie e non quel coacervo di insulsaggini che ci rovesciano addosso tutti i giorni.
Il modello Emilia nella ricostruzione dopo il terremoto ha dato risultati deludenti? Beh, andatevi a vedere i dati sul sito http://www.openricostruzione.it/ quello ufficiale e costantemente aggiornato. Imparerete, come ho fatto io, che a oggi sono stati conclusi 887 interventi per un totale di 767 milioni di euro e sono in via di avanzamento 234 interventi per 97 milioni di euro. Qualcuno ha saputo far meglio?
Ma pare che nel modello Emilia sia penetrata la mafia e la magistratura ha aperto un’indagine al riguardo. Errani? Non risulta nemmeno nell’elenco degli indagati.
E andiamo alle accuse più “politiche”.
Errani è in politica dal 1983, è stato governatore dell’Emilia Romagna per ben 3 volte ed è già stato commissario per il terremoto in Emilia nel 2012. Ora serve un profilo al di fuori del sistema dei partiti. Una persona scelta per competenze, non per appartenenza politica.
Per competenze? Ma chi lo dice ha chiare le competenze che servono in questi casi? Bisogna conoscere bene i gangli nevralgici della Pubblica Amministrazione, conoscere bene i sindaci e i loro compiti, avere esperienza di valutazione dei territori, delle attività e delle persone che vi risiedono. Ma occorrono pure doti di ascolto, di perseveranza, di duttilità e di saggezza. Infine, occorre saper resistere a ogni pressione illecita, da qualunque parte provenga. Errani ha dimostrato di essere tutto questo. Non gli manca niente.
Però è del PD. Renzi lo sta usando per togliersi dai piedi un dissidente interno… no, Renzi lo sta usando per rappattumare il dissenso interno…no, Renzi lo nomina perché può controllarlo…
Ecco, questa è la parte peggiore perché sembra tolta di peso da una vecchia fotografia della Prima Repubblica, quando le motivazioni trovavano giustificazione soltanto per logiche di partito. Siamo capaci di andare un tantino oltre? Siete capaci, cari politici d’opposizione, di alzare il naso dal vostro ombelico?
Fuori c’è tutt’Italia che aspetta di migliorare le sue condizioni di vita. Non ci dovrebbe essere un solo Errani per i terremotati di Amatrice, ma 100, 1000 persone come Errani per scrollarci qualche guaio in più di dosso.
Si accettano candidati. Previa qualifica.