Forse lo chef Gianfranco Vissani è stato contagiato dalla mucca pazza? Spiegherebbe i suoi assurdi commenti sui vegani.
Che gli piaccia o meno, essere vegano in Italia oggi è cosa comune. Il report per il 2016 dell’istituto di ricerca italiano Eurispes dimostra che in questo paese vivono quasi 5 milioni di vegetariani e vegani – uno dei numeri più alti nell’Unione Europea.
Ci sono numerosi motivi per cui la vita vegan è qui per restare. Insieme alla salvaguardia della nostra salute e quella del nostro pianeta, ogni persona che adotta una dieta a base vegetale salva molti animali ogni anno dagli orrori dell’industria della carne, uova e latticini. Anche in quelle che sono considerate le “migliori” condizioni dell’industria, le corna dei vitelli possono essere cavati e le punte dei denti dei maialini possono essere tagliate, insieme alle loro code, senza alcun antidolorifico. Ogni animale italiano usato nel cibo deve sopportare il terrore del trasporto al macello, dove questi animali vengono appesi e sgozzati, spesso mentre ancora coscienti. Se a Gianfranco Vissani importasse un minimo del benessere degli animali e di quello del pianeta, ma anche della sua stessa salute, si sarebbe aggiunto al numero in rapida crescita degli italiani che rinunciano al cibo derivante da animali per scegliere i pasti compassionevoli e sostenibili – quelli vegani. Chissà se una dieta meno violenta possa anche aiutare a tirare fuori il suo lato più gentile.
Harriet Barclay
Responsabile del Coordinamento Europeo PETA Foundation