Bike’n Foot: “Il Monferrato è meraviglioso, scopritelo in bicicletta. E per i turisti stranieri le cartine di carta sono meglio delle app”

Novikov“I turisti, soprattutto le famiglie tedesche e olandesi che sono oggi il nostro target principale, utilizzano la carta, non le app o facebook: e ci chiedono cartine aggiornate costantemente, e nel dettaglio”. Un dato in controtendenza, quello che emerge dalla chiacchierata con Fabrizio Novikov, fondatore e ‘anima’ di Bike’n Foot, progetto partito a Casale quattro anni fa “come realtà organizzatrice di manifestazioni sportive finalizzate alla promozione del territorio”. Oggi però Bike’n Foot è anche molto altro, e si appresta al lancio di Monferrato Bike, un sistema integrato di servizi e assistenza ‘a rete’ per tutti coloro che desiderano scoprire, vivere e apprezzare la bellezza delle colline monferrine.

Tutto comincia dalla passione di Fabrizio Novikov per la bicicletta, e dalla volontà di ‘capitalizzare’ un bagaglio di competenze professionali, e di passione per il Monferrato: “sono nato a Vercelli quarant’anni fa – spiega Novikov, e per lavoro mi sono sempre occupato e mi occupo di turismo, ma da un altro punto di vista: come designer di interni per strutture di ricezione. Certamente ho viaggiato molto, soprattutto Veneto, Trentino, e poi la zona del Garda: lì sono decisamente più avanti di noi, per cui giusto cercare di far nostra la loro esperienza”. Da quattro anni, Novikov e il suo team hanno l’ambizione di valorizzare dal punto di vista il Monferrato (“terra straordinaria, con paesaggi e bellezze naturali incredibili”), senza peraltro rinunciare all’impegno in altre zone, in qualche modo anche turisticamente più ‘evolute’: “stiamo lavorando sul Garda, preso la pista ciclabile Peschiera Mantova, che è tra le più importanti d’Italia. E abbiamo da 15 anni un’importante collaborazione in Liguria, a Finale Ligure: dove grazie al turismo in mountain bike possono ormai contare su un flusso di persone, e di denaro, in inverno che non è inferiore a quello marino estivo”.

A Casale, Bike’n Foot ha puntato, da subito, su uno strBike 'n foot 2etto rapporto di collaborazione con il Parco del Po e dell’Orba, “e sulla valorizzazione su una serie di percorsi e itinerari del lungo fiume, da Verrua Savoia a Valenza, e nell’area fino alla confluenza fra Po e Sesia. Stiamo lavorando poi sul progetto del Bosco della Pastrona, che pensiamo possa essere il punto di partenza per la valorizzazione di una serie di altri punti sul territorio”. Fondamentale sarà poi la piena realizzazione di Ven.To, “l’autostrada ciclabile Venezia Torino, costeggiando il Po, che si inserisce all’interno del più ampio progetto EuroVelo 8, e che speriamo davvero possa consentire una maggior valorizzazione di territori come il nostro, ancora ampliamente da scoprire”.

 

Bike'n foot 3Ma chi sono i turisti che, in bicicletta, ‘non solo da maggio a ottobre, ma ormai praticamente tutto l’anno’ si dedicano alla scoperta delle mete più note del Monferrato, e anche di quelle più nascoste? “Per lo più tedeschi, poi olandesi e francesi – spiega Novikov, e assolutamente di tutte le età: dai ragazzini, fino ai settantenni. Ovviamente i turisti stranieri hanno la necessità di muoversi in sicurezza su un territorio, per questo fanno riferimento a realtà come la nostra: noi siamo in grado di offrire loro un pacchetto completo, con biciclette e accompagnatore cicloturistico professionale, oppure di fare anche solo da consulenti gratuiti, se hanno bisogno di consigli e indicazioni. La nostra offerta di servizi sta crescendo sempre più, e dall’autunno lanceremo Monferrato Bike: 7 giorni in bici sulle colline del Monferrato, con tappe in sette diverse strutture, e la possibilità di ‘vivere’ davvero a fondo le nostre colline, scoprendole sia dal punto di vista paesaggistico, che artistico, che enogastronomico”.

Non manca, da parte del titolare di Bike’n Foot, qualche cenno critico,Cicloturismo Monferrato sia pur con finalità costruttiva: “gli operatori del territorio, dai gestori di agriturismi ai ristoratori, sono tutti molto interessati e aperti a collaborare, ma in qualche caso faticano poi ad adeguarsi alle esigenze dei clienti stranieri: che magari sono abituati a cenare molto presto, oppure gradiscono un pranzo leggerissimo e ‘di tappa’, per proseguire nel loro tragitto”. Insomma, il classico pranzo completo ricco di specialità locali, che va benissimo per il turista ‘stanziale’, che poi al più fa una passeggiata per ‘smaltire’, non è adeguatissimo per cicloturisti che subito dopo ‘rimontano’ in sella, per farsi magari altri 60 o 70 chilometri. E di questo ‘l’offerta’ degli operatori dovrebbe tener maggiormente conto, secondo Fabrizio Novikov. Che poi completa il suo pensiero, un po’ controcorrente, sull’utilità del web, da facebook alle app sui percorsi Tanaro bicicletta 2ciclabili: “Non voglio negare il ruolo del web, ma dico state attenti: quanti cicloturisti conoscete che davvero scelgono dove andare in vacanza solo grazie a quel che vedono su Internet, e poi soprattutto che si muovono sulla base delle indicazioni del loro smart-phone? La nostra esperienza ci dice il contrario: per far crescere e valorizzare un territorio, rendendolo attrattivo, il passa parola on line va benissimo, a condizione però che esista sul territorio stesso un’offerta adeguata di servizi. Ma, soprattutto, i nostri turisti tedeschi o olandesi ci chiedono mappe di carta, verificate e aggiornate: e girano per le colline con quelle, non certo con i telefonini” (che tra l’altro spesso, in certe zone, anche anche serie difficoltà di ‘copertura’, ndr).

E. G.