1) Al dott. Giorgio Barberis, ricercatore e docente del DiGSPES dell’Università del Piemonte Orientale, e politico. Argomento: “La ricerca italiana vale quanto il cartellino di un centravanti: nel 2015 il governo Italiano ha stanziato 95 milioni per tre anni per la ricerca. Nel 2016 la Juve ne ha stanziati 94,5 per Gonzalo Higuain”. Sono juventina da sempre, ma questo c’entra poco con la serietà dell’argomento: mentre tutto si viene a conoscere sul mondo del grande calcio dal lato economico, nulla si sa infatti di argomenti importanti come ad esempio con quanti fondi viene finanziata la ricerca in Italia. Già nei primi giorni di agosto in un dialogo avuto con un direttore sanitario ospedaliero su un argomento specifico di un settore della salute tenuto molto sottotono dalla sanità, il medico mi fece questo discorso: “la continua ricerca è la base per curare questo tipo di malattie, ma per la ricerca lo Stato destina meno fondi di quanti ne vengono spesi per un calciatore”. Questa frase mi è rimasta impressa e rientrando a casa ho voluto fare una piccola indagine su tali fondi scoprendo che i tagli sono sempre più pesanti. Interessante su Repubblica del 12 agosto leggere al riguardo le parole del fisico e ricercatore Giovanni Fabrizio Bignami. E ora veniamo al dott. Giorgio Barberis. Il buon voto va per un suo scritto di cui condivido molta parte, in merito ai fondi destinati alla ricerca rapportati con la cifra spesa dalla Juventus per il calciatore Gonzalo Higuain. Il titolo dello scritto inizia con questa frase: “Un mondo capovolto. Pensierino arrabbiato di metà agosto-Proviamo a vedere se c’è un nesso tra la ricerca universitaria in Italia, le prodezze di Gonzalo Higuain e gli hobby dei ricchi”. Il dott. Barberis nel trattare questo argomento fa da “cassa di risonanza”, lamentando il silenzio mediatico di questa notizia. Trova scandaloso che i fondi destinati dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) alla ricerca di base in Italia per tutte le discipline e per tutti gli Atenei pubblici sia di circa novanta milioni in tre anni! Qui mi fermo: ormai i tagli su tutto sono all’ordine del giorno, nonostante la ricerca sia il motore del progresso e dello sviluppo del singolo e della società in generale. La storia dell’umanità ci insegna che si fa ricerca anche per acquisire nuove conoscenze che possano trovare applicazioni concrete nella vita di tutti i giorni ed essere utili al benessere economico e al miglioramento della qualità della vita. Molto probabilmente ai nostri governanti la qualità della vita dei propri cittadini non interessa.
Voto: 9
2) L’articolo su La Stampa di domenica 14 agosto, nella sezione di Casale Monferrato a firma Franca Nebbia, inerente al fiume Po ostruito dalla ghiaia, e la denuncia del gran cumulo di rami e tronchi ammassati intorno al primo pilone del ponte stradale che collega Oltreponte e le frazioni a nord della città (stessa situazione del ponte ferroviario) fa comprendere quanto menefreghismo c’è in chi ha il compito di fare manutenzione (e in questo caso pulizia) in tempi di secca del Po per evitare tragedie, subire ulteriori danni e sentirsi pure dire da un politico casalese “piddino” che lo Stato ci appioppi una polizza contro i rischi da alluvione o calamità: roba da non crederci! Se le opere di messa in sicurezza sono ancora in essere, e come sempre in assurdo ritardo, almeno si cercasse di evitare danni laddove si può. Nell’articolo si legge che sarà il Comune a provvedere alla pulizia attorno al pilone del ponte stradale, e che questo avverrà nella seconda metà di settembre. Non vi è notizia però sulla pulizia del ponte ferroviario che è di competenza di Rfi: e quindi? Se quelli dormono per negligenza, ci pensi il Comune a dar loro la sveglia! Comunque sia già settembre è tardi. L’articolo cita anche una massiccia presenza di ghiaia che andrebbe eliminata per mantenere in piena efficienza alvei sgombri da ostacoli e dai sedimenti ghiaiosi che si sono depositati nel tempo, e quindi garantire maggiore regolarità di deflusso delle piene. Si è sempre fatto in passato, poi lo si è vietato in nome di una ideologia pseudo – ambientalista che non trova riscontri sia dal punto di vista tecnico che scientifico. Sempre nell’articolo si legge che Legambiente locale pone qualche dubbio: a Vittorio Giordano di Legambiente segnalo la lettura della prima edizione (non ristampe con eventuali rivisitazioni nel dopo 2006) di una pubblicazione di 90 pagine del 1988: “I fiumi italiani e le calamità artificiali”, di cui è autore il “Comitato per la difesa e la rivalutazione del Po, Italia Nostra – Lega per l’Ambiente – Pro Natura WWF del Piemonte” (Parco del Po) edita da Stampa diffusioni grafiche S.p.A. Villanova Monferrato. Se non trova la prima ristampa posso fornire ciò che stava scritto in merito alla pulizia nell’alveo del Po: nel 1988 dubbi non ve n’erano. Il C.AL.CA. Comitato casalese di cui mi onoro farne parte il 28 giugno 2006 organizzò anche un convegno sulla pubblicazione citata.
Voto: 2
3) Immigrazione incontrollata da tempo senza regole, a vantaggio di affaristi di ogni tipo, anche in ambito istituzionale e clericale. In questi giorni i nostri governanti stanno iniziando a “strizzare”: un po’ tardi ora che i buoi sono usciti dalla stalla, e dopo avere messo il popolo e il paese in condizioni preoccupanti sotto l’aspetto della sicurezza e dell’economia. Siamo di fronte alla più grave crisi migratoria dal secondo dopoguerra a oggi. Il trattato di Schengen traballa, molti stati europei alzano barricate, fili spinati, o introducono i controlli ai confini. Gli immigrati i paesi UE li rimandano in Italia. L’Austria controlla i treni provenienti dall’Italia e li rispedisce in Trentino. Ventimiglia e Como stanno ‘scoppiando’. Milano: il sindaco PD Sala dopo i blocchi a Como e Ventimiglia teme pesanti ricadute sulla sua città, perché non stiamo parlando di profughi ma di clandestini. Malta respinge i barconi e li dirotta verso la Sicilia. Il ministro dell’Interno tedesco intende agevolare arresti ed espulsioni per i migranti che delinquono o minacciano la sicurezza nazionale, mentre “l’indigeribile” Alfano come Ponzio Pilato utilizza le prefetture, i sindaci e si manleva il fastidio. Questa però è interessante: Anche Capalbio, l’oasi esclusiva meta estiva italiana da sempre dei “vips” della sinistra radical chic, insorge contro l’insediamento in loco di migranti. Politici, manager, intellettuali, artisti, tutti esponenti della “sinistra al caviale” italiana, a quanto pare non vogliono gli immigrati sotto casa. Infatti l’arrivo di una cinquantina di profughi a Capalbio fa scoppiare la protesta da parte dei residenti e dei turisti che, sindaco in testa faranno sentire la loro voce il 25 agosto. Il sindaco fa capire che a Capalbio “son’ ville . E di gran lusso. Con giardino. Finemente arredate. Nel centro storico”, alla protesta corale si aggiungono due ricorsi al TAR dei residenti. La pregiata “crema capalbiese” dichiara: “per noi sono troppi, ma non è razzismo..!” Chicco Testa il manager-vip-ex politico lamenta: «I profughi a Capalbio? Non vengano a bighellonare». Avete capito? I generosi, accoglienti buonisti di sinistra: a casa nostra sì, nel loro “santuario” no!
Voto: 2