Solitamente i dipendenti pubblici vengono etichettati come fannulloni, ad Alessandria accade il contrario, l’unica lavoratrice donna, dopo il periodo di astensione obbligatoria post parto, chiede al comandante la possibilità di essere reinserita in piena operatività nel dispositivo di soccorso, viene lasciata obbligatoriamente a servizio differenziato.
Il tutto nasce dalla evidente incompetenza “fallocratica” dell’attuale “COMANDANTE”, aiutato da qualche diretto collaboratore, in questa totale interpretazione personale della normativa vigente.
In principio traendo in inganno i vertici del corpo con un quesito falso e subdolo, poi delegittimando e denigrando i Dirigenti superiori di Roma che, venendo in possesso degli incartamenti hanno dato corretta interpretazione delle norme e in più occasioni, telefonicamente e tramite scritto abbiano inutilmente cercato di far rinsavire il dirigente, probabilmente forse affetto da misoginia, tanto da essere in ultimo costretti a “promuoverlo” presso altra sede (finalmente).
Ad aggravare la situazione c’è anche il mancato adeguamento delle sedi per il personale femminile, nonostante una nota della direzione centrale e una disposizione di servizio, il “comandante” in un anno non è riuscito a far spostare due armadietti e chiudere una porta nella sede di Tortona e non è neppure riuscito a presentare un progetto per la sede di Acqui Terme. Qui ad Alessandria le donne, a quanto pare, non sono gradite.
Non essendo l’unica donna del comando a trovarsi in questa situazione, in quanto siamo a conoscenza di impiegate che si sono lamentate dell’atteggiamento di questo “individuo”. Quindi, a questo punto, ci chiediamo da dove deriverà questa avversione per le lavoratrici? Sarà tutta farina del suo sacco o sarà spalleggiato da altri? Lo capiremo con il prossimo dirigente?
Per il Coordinamento Provinciale USB VVF ALESSANDRIA
Giovanni Maccarino