“In questa parte di Piemonte ho trovato tante affinità con la mia Algovia: i miei genitori si sono innamorati della Tenuta Tenaglia appena l’hanno vista, e oggi il Monferrato è davvero casa nostra”.
Sabine Ehrmann è una signora raffinata e parla un italiano perfetto e forbito, sia pur con un inconfondibile accento tedesco: nella sua splendida azienda a cavallo tra le province di Alessandria e Asti (comune di Serralunga di Crea, con terreni anche a Ponzano e Grazzano Badoglio) produce vini di altissima gamma: come “1930, una buona annata”, il Barbera del Monferrato Superiore a produzione numerata (3.500 bottiglie) che ha meritato il Premio Marengo Doc 2016 come miglior rosso.
Sabine, come è arrivata in Monferrato?
Ho vissuto a lungo a Ischia, il padre dei miei figli è italiano, amo questo paese da sempre. Circa 15 anni fa mio papà Alois, in Germania imprenditore nel settore alimentare, decise di investire in una tenuta in Italia. Prima esplorò la Toscana, senza trovare quel che cercava. Poi arrivò qui, e decise in un attimo. Per fortuna, aggiungo io: perché il Monferrato è davvero unico, e dobbiamo impegnarci tutti perché abbia la valorizzazione che merita.
La Tenuta Tenaglia ha una storia plurisecolare…
Fu fondata agli inizi del XVII secolo da Giorgio Tenaglia, Governatore di Moncalvo per conto dei Gonzaga, originario di Mantova, famoso condottiero e grande amante del Barbera. Oggi sono 30 ettari a vigneto, di cui mi occupo personalmente dal 2004, insieme ad un enologo monferrino doc, Roberto Imarisio, e ad altri 4 preziosi collaboratori. Crediamo molto nel rapporto con la tradizione di queste terre, e nell’emozione profonda che il vino può e sa dare, quando è autentico. Il vino è amore, dice lo slogan che abbiamo scelto come simbolo, e non sono solo parole.
Il vostro vino, premiato col Marengo d’Oro 2016, ha una storia particolare: ce la racconta?
Particolare, e molto personale. E’ una barbera ricavata da uve selezionate, prodotte da un vigneto che ha cinquant’anni: bassa resa, e altissima qualità. Nel progetto iniziale avrebbe dovuto essere un omaggio ‘una tantum’ a mio papà, nato nel 1930, in occasione del suo ottantesimo compleanno. Ma è venuto così bene, che non ce la siamo sentiti di smettere: vorremmo farne un simbolo del Monferrato. La dimostrazione che questa è terra da grandi vini, e di forti emozioni: ne facciamo solo 3.500 bottiglie numerate, con una gradazione che arriva a 14,5 gradi.
La Tenaglia però, ha una proposta assolutamente diversificata, per tutti i gusti.
Certamente. I rossi sono un nostro cavallo di battaglia: Barbera prima di tutto, con selezioni speciali per palati raffinati, ma anche Grignolino. E pure i bianchi (da uve Chardonnay, e Timorasso) e il rosato incontrano i favori di un pubblico sempre più esteso.
Da voi vino e arte camminano a braccetto…
E’ un binomio inscindibile, perché il vino è cultura del territorio, e stimola la conoscenza. Così 4 o 5 volte nel corso dell’anno organizziamo da noi mostre di quadri e fotografie, ospitando nomi di assoluto livello. Ma anche concerti di musica classica, e presentazioni di libri. Nei weekend siamo sempre aperti, tranne gennaio e febbraio: ci piace accogliere i nostri ospiti offrendo loro il meglio.