I bilanci ‘ballerini’ di Palazzo Rosso [Controvento]

Comune Alessandria basso altodi Ettore Grassano

 
Da dove possiamo ripartire, in questo immediato post Ferragosto, se non dal quesito che tiene banco dalla scorsa settimana sui media, e nelle chiacchiere estive degli alessandrini?

Ossia: davvero Alessandria rischia un secondo, devastante dissesto dei conti comunali, e i bilanci di Palazzo Rosso, ad analizzarli con competenza, sono assai più critici che nel 2012, quando il dissesto fu effettivamente dichiarato, nonché ‘strombazzato’ urbi et orbi anche su scala nazionale, con le conseguenze che sappiamo?

Da cittadini appassionati di politica, e di ‘alessandrinità’, ma assolutamente inesperti di bilanci pubblici, nei giorni scorsi abbiamo dato spazio a, e letto con attenzione, prima le analisi di Mauro Traverso ( 1 e 2), e poi il ‘botta e risposta’ fra Emanuele Locci, presidente della Commissione Controllo di Gestione del comune di Alessandria (‘cliccatissimo’ il suo intervento su CorriereAl,  rilanciato da diversi altri giornali on line e cartacei), e Fabio Camillo, capogruppo PD a Palazzo Rosso.

Locci, che è anche presidente della Commissione Controllo di Gestione del comuneLocci Emanuele di Alessandria in questi anni è stato una vera ‘spina nel fianco’ per l’amministrazione Rossa (da un anno e mezzo chiede invano che sia reso noto il dettaglio delle spese plurimilionari del Pisu, ad esempio), e ha certamente il merito di argomentare sempre con riscontri fattuali e in questo caso numerici le proprie posizioni, condivisibili o meno che siano.

Camillo però (i due tra l’altro sono praticamente coetanei: un doppio esempio di 35enni appassionati e competenti) replica ‘colpo su colpo’, e certamente dalla doppia lettura si esce un po’ ‘storditi’, e con la sensazione che non sia finita qui.

Decisamente più generiche le rassicurazioni, a mezzo stampa e talora anche semplicemente ‘social’, del sindaco Rossa e dall’assessore al Bilancio Abonante, che sono rimasti su un piano politico generale.

Peraltro un elemento oggettivo c’è, ed è il decreto minsteriale da tutto questo ‘putiferio d’agosto’ ha origine: lì ci sono affermazioni precise (alcune ovviamente molto tecniche), e una tempistica altrettanto certa, anche se già si parla di dilazioni ad hoc.

Bilancio contiRealistica e di buon senso ci sembra la richiesta delle opposizioni di un dibattito rapido e trasparente, nelle commissioni aperte al pubblico e alla stampa e in consiglio comunale, e non già nella sola ‘capigruppo’, o in altri contesti ‘secretati’.
Ovviamente data la tecnicità degli argomenti non c’è certamente il rischio di folle oceaniche: ma è fondamentale che questa vicenda (che interessa in maniera diretta, in fin dei conti, tutti i cittadini di Alessandria, e le loro tasche) sia raccontata senza reticenze di sorta: dati anche i pregressi, non è certamente più il tempo del ‘ci pensiamo noi’, e del resto il tema della partecipazione e della trasparenza fu, ormai più di quattro anni fa, uno dei pilastri della campagna elettorale di Rita Rossa. Con quali risultati, a mandato quasi completato, starà agli elettori giudicare.

Già, perchè in ogni caso ad Alessandria tra pochi mesi si tornerà al voto, ed è indubbio che la vicenda bilanci ‘post dissesto’, quali che siano i suoi sviluppi autunnali, è destinata a tenere banco per tutta la (lunghissima, e già in corso) campagna elettorale. Ad oggi, gli alessandrini osservano con il consueto disincanto, anche perchè il periodo è quello delle sacrosante ferie, fisiche e mentali: figuriamoci chi, addetti ai lavoro a parte, ha voglia di rovinarsele ‘arrovellandosi’ su attivi e passivi di Palazzo Rosso.

Dall’autunno, però, l’auspicio è che un numero crescente di alessandrini, in manieraUrna voto assolutamente trasversale rispetto ad ideologie, professioni e status socio-economici, abbia ancora voglia di crederci, e di tornare a partecipare davvero. La litania di Alessandria città ferita e ostaggio di vecchie logiche e ‘cricche’, e di comunità in ginocchio, ha tantissimi fondamenti di verità, ma nel 2017 dobbiamo assolutamente, e definitivamente, lasciarcela alle spalle. Voi ci sarete? Noi sì!