“Le nostre colline hanno una bellezza straordinaria: dobbiamo solo saperle promuovere in maniera efficace, offrendo ai turisti, italiani e stranieri, tutti i servizi oggi fondamentali. Nel mio piccolo, ci provo da vent’anni, e spero di poter fare ancora tanto”. Ivan Reitano, 42 anni, da qualche mese, è anche consigliere comunale nel suo paese, a San Salvatore Monferrato (“me l’hanno chiesto, e ho accettato con piacere, proprio perché spero di poter fare qualcosa per la promozione del territorio”), ma soprattutto, da quand’era ragazzo, si impegna a tempo ‘strapieno’ in attività attinenti al turismo: guida turistica e cicloturistica, accompagnatore per comitive, e anche operatore nel settore alberghiero. Ma lo sentiamo qui soprattutto nella sua veste di guida cicloturistica, tra l’altro con una vasta visione internazionale, “sia per i miei viaggi, sia per il filo doppio che ormai mi lega all’Irlanda: la mia seconda patria, avendo sposato una ragazza irlandese”.
Qual è, allora, la situazione del cicloturismo nella zona del primo Monferrato casalese? “In realtà – sottolinea Reitano – il mio bacino operativo è più ampio: arrivo fino all’acquese da un lato, e fino al ‘cuore’ delle Langhe dall’altro, accompagnando i turisti in una serie di percorsi che collegano proprio il basso Monferrato ad Alba. Naturalmente però proprio San Salvatore, e tutta l’area del basso Monferrato, rappresentano il mio punto di partenza, e di osservazione. Il turismo in bicicletta qui da noi sta crescendo verso numeri importanti, e non credo sia una moda passeggera: mi pare più una nuova consapevolezza, una scoperta della bellezza di queste collne. Ci sono, ad esempio, anche diverse associazioni locali che pedalano per puro hobby e piacere, a tutte le età”.
Ovviamente però, per lavoro, Reitano si interfaccia più con i cicloturisti che arrivano da fuori, alla scoperta del Monferrato, che non sugli autoctoni, che puntano sul ‘fai ta te’.
“Non c’è dubbio – conferma – e la parte del leone la fanno certamente i gruppi di stranieri: amici, famiglie, intere comitive in arrivo per lo più dal nord Europa, ossia Scandinavia, ma anche da Olanda e Germania. Sono persone che arrivano in genere già attrezzate con le loro bici, ma necessitano naturalmente di tutto il resto: ossia un accompagnatore che individui, in base alle loro esigenze, i percorsi migliori, più belli e a contatto con la natura. Ma anche un consulente a tutto tondo, in grado di consigliar loro i migliori agriturismi, o dove degustare e acquistare prodotti tipici, o ancora a quali negozi specializzati rivolgersi per la manutenzione delle bici, l’acquisto di accessori particolari e così via”. Un lavoro complesso, che Reitano svolge con passione vera, ‘da aprile a ottobre con un flusso di turisti costante e crescente:e non è vero che gli italiani non ci sono: anzi, qui in Monferrato sono in crescita, anche se certamente hanno spesso necessità di percorsi meno complicati rispetto ai pedalatori nordici, e cercano qualche comfort in più: come le e-bike ad esempio, biciclette elettriche che diversi agriturismi mettono ormai a disposizione della loro clientela, e che consentono anche a persone non particolarmente allenate di affrontare percorsi collinari impegnativi, alternando la pedalata tradizionale al supporto del ‘motorino’ elettrico”.
Un aspetto fondamentale, che Reitano come altri suoi colleghi tiene molto a rimarcare, è quello della ‘geomappatura’ del territorio: “esistono siti specializzati a cui collaboriamo volentieri, grazie anche al coordinamento di Alexala, ma poi soprattutto chi, come me e gli altri miei colleghi, vive il territorio giorno per giorno deve riuscire sempre ad essere aggiornato anche su ostacoli o chiusure temporanee di certe strade, e quindi individuarne di alternative: peraltro i percorsi attraverso le nostre colline sono davvero pressoché infiniti, ed è una sfida piacevole geo-mapparne sempre di nuovi”.
Ma qual è la situazione all’estero, e in particolare in Irlanda, terra che Ivan Reitano conosce ed ama, anche per ragioni ‘di cuore’? “In Irlanda ho anche rischiato di andarci a vivere – sorride -, perché quando nel 1996 ho conosciuto la ragazza irlandese che è poi diventata mia moglie le ho detto: scegli tu, Dublino e San Salvatore. Ha deciso di trasferirsi lei qui da noi, ma in Irlanda ci torniamo spesso. Ed è una terra splendida: si pensi soltanto che là non esistono piste ciclabili, semplicemente perché non servono: l’automobilista per il ciclista ha spontaneamente la massima attenzione, si muovono per strada alla pari, diciamo così”. Chi si muove in bici dalle nostre parti sa che da noi non funziona propriamente così purtroppo, e che un supplemento di attenzione è sempre più che utile: ma le colline del Monferrato (senz’altro meno piovose delle terre irlandesi) rappresentano davvero per tutti gli appassionati delle due ruote un’attrazione fatale e irresistibile.
Ettore Grassano