Appena fuori dall’aeroporto il caldo mi ha assalito e ho sentito immediatamente la mancanza dell’Inghilterra. Quelle settimane, faticose ma arricchenti mi rimarranno sempre nel cuore, come i tanti nuovi amici che ho avuto modo di conoscere.
Dopo alcuni giorni ho riflettuto sull’intera esperienza e ho capito quanto sia stata importante per la mia crescita personale e per il mio inglese. Ho conosciuto persone meravigliose con le quali ho trascorso momenti indimenticabili. Alcuni miei compagni di scuola stanno per partire per studiare un anno all’estero e ora credo di immaginare quale esperienza sperimenteranno, se un solo mese all’estero per me ha significato così tanto.
Ho conosciuto, sopportato e talvolta apprezzato le abitudini e i costumi degli inglesi. Non pensavo che la cucina britannica si servisse in abbondanza di spezie, evidente influenza indiana dall’epoca colonialista, ma mi sono ricreduto quando ho gustato piatti di riso, carne e addirittura verdura molto piccanti. I piatti tradizionali inglesi, che richiedono tempi di preparazione troppo lunghi per le donne che lavorano, sono stati abbandonati e sostituiti da piatti meno elaborati o fast food, che non sono tipici né tanto meno sano. Questo tipo di alimentazione scorretta, infatti, comporta gravi problemi di salute, specialmente l’obesità, che dilaga soprattutto tra i giovani.
Ho notato inoltre che la famiglia intesa come istituzione centrale nella vita di tutti è cosa prettamente italiana: in Inghilterra spesso i ragazzi lasciano la famiglia molto presto e difficilmente si mantiene quel rapporto di aiuto reciproco a noi familiare. I giovani sono indipendenti e vivono frequentemente all’estero per lunghi periodi girando il mondo, magari come insegnanti di inglese.
La vita sociale è molto condizionata dal clima e per questo i luoghi di ritrovo frequentati dagli inglesi sono esclusivamente al chiuso e riscaldati: i pub. Qui si può anche soddisfare un’esigenza fondamentale per i britannici, cioè bere la birra. Le vacanze, il momento più atteso da tutti, vengono organizzate sempre im Paesi con alte temperature e clima mite, come ad esempio l’Italia. Tutti vogliono fuggire dal mutevole meteo inglese almeno per le ferie, per non dover sopportare continui e repentini cambiamenti e non vivere quattro stagioni nella stessa giornata.
Spero che questa mia corrispondenza possa essere stata interessante e utile per conoscere qualche particolare in più su questo popolo vicino, ma lontano, simile, ma diverso, sicuramente controverso e unico, di cui non ci libereremo facilmente.