Incuria ed abbandono in via Di Vittorio [Le pagelle di GZL]

Di Vittorio alberidi Graziella Zaccone Languzzi

 

Via Giuseppe Di Vittorio è un viale alessandrino di poche decine di metri che collega via Galimberti a spalto Marengo, in zona Ospedali/Pacto: di grande transito anche pedonale e dimenticato dalle amministrazioni passate e attuali. “Tu che hai una voce in più di noi, fai qualcosa!”: questa frase mi viene ripetuta da tempo, ma ora che siamo a circa nove mesi dalle elezioni amministrative, e dopo quattro anni di propaganda all’insegna dello sloga “signori in cassa non vi è un centesimo, non si può”, il via libera alle asfaltature e manutenzioni stradali mi fa intendere che la cassa vuota casualmente si è riempita, quindi mi azzardo a segnalare la situazione di questa via molto corta, e i problemi in essere. Via Di Vittorio lato destro che da via Galimberti arriva alla Pacto. Quattro sono i problemi: marciapiede, querce rosse molto frondose, caduta ghiande e foglie in grande quantità, zero illuminazione per le luci nascoste dalle fronde. Partiamo dal marciapiede: sollevato e danneggiato dalle radici delle piante. Passiamo alle querce rosse frondose: le vecchie e potenti radici oltre a sollevare parte del marciapiede sono entrate nei giardini privati dei palazzi posti sul percorso, e forse sono già arrivate alla parte interrata dei condomini, costituita da garages e cantine. In effetti vi sono segni di incrinatura nei muretti che reggono le recinzioni. Quando cadono le foglie e le ghiande, oltre a creare problemi per il camminamento del marciapiede su cui si può scivolare, i condomini devono pagare il giardiniere fuori budget per eliminare tale scarto degli alberi diversamente il prato erboso viene soffocato. Non potando gli alberi, le fronde creano buio agli alloggi nei piani bassi che in pieno giorno sono costretti ad accendere la luce anche in questa stagione e tale fogliazione non permette alle lampade pubbliche di fare luce quando cala la sera. Infine: attorno alle querce rosse appena dopo l’edicola, ve ne sono in particolare con un cerchio in ferro arrugginito che spunta dalla terra: se una persona, magari un bimbo, ci cade malamente sopra, potrebbe procurarsi un danno irreversibile. Si auspica una presa visione da parte dei preposti di cui “chi non si sa”, ma è sempre il sindaco responsabile per omessa manutenzione e dell’obbligo di custodia stabilito dall’art. 2051 c.c. . Su quanto descritto: prevenire è meglio che curare.
Voto: 2

 

2) All’attraversamento ingresso secondario Ospedale che a mio parere è pericoloso, ePiazzale Berlinguer fino ad oggi è andata “quasi” bene. Giorni fa un pedone che stava attraversando dal lato Ospedale, è stato sfiorato da un’auto il cui condudente, frenando bruscamente, si è permesso di insultare il malcapitato: pensava di aver ragione e che strisce pedonali e zona di rispetto ospedaliero fossero da ritenersi solo un fastidioso intoppo agli affari suoi. Esclusi progetti di sottopasso ciclo-pedonale per motivi di alti costi, e sicurezza personale a rischio anche a causa dell’ invasione di individui poco raccomandabili,  nonostante le istituzioni ci dicano “tranquilli, va tutto ben, tutte storie, vi lamentate di gamba sana”. Nel contempo i parcheggiatori abusivi assillanti e prepotenti del parcheggio Berlinguer continuano alla grande a “mobbizzare” gli utenti del parcheggio, e in ultimo un sottopasso non è idoneo in quella zona per eventuali infiltrazioni di acque da maltempo. I semafori a chiamata pedonale hanno certamente costi importanti, ma meno di un sottopasso ed è tempo di pensare anche a questo attraversamento pedonale in spalto Marengo che va dal Parcheggio Berlinguer all’ingresso secondario dell’Ospedale. Un buon segnale di interesse nei confronti del cittadino/utente dell’Ospedale nel migliorare la sicurezza con tale dispositivo di chiamata per pedoni e persone non vedenti. Secondo i preposti cosa è meglio: prevenire, piangere o curare?
Voto: 4

 

3) Ai veri nemici dei popoli occidentali: i loro stessi governi. Non volevo trattare questo argomento forse non adatto ad una pagella, ma il mio 2 va senza ombra di dubbio a chi ci ha infilato in questa grave situazione: i capi di Stato che formano questa precaria ed inutile Unione Europea. E’ la lettura di un articolo locale che riporta la crudeltà, l’orrore di una testimone a Nizza la sera del 14 luglio 2014 e che mi spinge a trascrivere le parti significative dell’odio bestiale verso l’occidente. Su “Il Piccolo” di martedì 19 luglio a pag. 2 un articolo a firma Massimo Brusasco a titolo: “Attorno ai resti umani, io ho pensato: è finita” e l’intervista inizia con questa frase: “Mi chiedo se ci sarà ancora su questa terra un angolo dove gli uomini possono vivere quello che è il progetto di Dio per loro. Dovrebbe trattarsi di un progetto di amore, di solidarietà, di giustizia e di pace” . La testimone è una giovane ligure che era a Nizza la sera del 14 luglio con il fidanzato e una zia. Il fidanzato ferito grave, lei urtata ma ciò che ha visto testimonia l’orrore che io ho provato nel leggere e che ne riporto alcuni cruenti dettagli: “ ho ancora nelle orecchie le urla delle persone che hanno perso le gambe, e negli occhi quelle gambe stesse che a 30 metri di distanza si stavano svuotando del materiale liquido che le componeva, quel sangue spinto fuori dal peso del camion che le ha mostruosamente tranciate. Immagini di teste staccate che rotolavano seguendo la pendenza perdendo gli occhi che rotolavano come biglie”. Qui mi fermo per la crudezza della testimonianza, ma è sufficiente per capire. Su questo massacro leggo: “Unanime lo sgomento dei gruppi politici del Parlamento Europeo per la strage di Nizza in cui sono state uccise 84 persone senza contare i feriti gravi. Gli eurodeputati hanno espresso le loro condoglianze ai familiari e ai cari delle vittime. Questo attacco terroristico è un diretto attacco all’Europa, ai valori europei e alla nostra società dichiara Gianni Pittella, presidente di Socialisti e Democratici del Parlamento Europeo”. Mi fermo e a Pittella direi: “Sai cosa se ne fanno i parenti delle povere vittime delle vostre condoglianze? Condivido chi denuncia che questa mostruosità è stata creata da voi con la vostra politica da falliti, perché ci avete tolto ogni diritto di libertà nel vivere in sicurezza le nostre giornate e le nostre scelte.“
Voto: 2