di Enrico Sozzetti
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Con il suo stile diretto e appassionato, Maurizio Sciaudone, consigliere comunale alessandrino, commenta le parole di Vittoria Oneto, assessore comunale del capoluogo, che in una intervista ha tratteggiato un mirabolante futuro per la Cittadella di Alessandria dove non mancava l’accenno a un museo dedicato al racconto della storia mondiale.
Ma fra suggestioni fantastiche e mondo reale, la differenza è sempre parecchia e alcune domande restano senza risposta, a cominciare dalla precisa definizione del confine tra l’interesse pubblico e il legittimo tornaconto privato.
“Le improvvisazioni e strumentalizzazioni portano al solito spreco di denaro pubblico e soprattutto a speculazioni affaristiche” dice Sciaudone. E molto semplicemente rilancia questioni basilari. “Quando verrà regolarizzato l’abusivismo in Cittadella? Da quanto dichiarato nell’intervista, non si capisce se verrà posta fine alla Babele autogestita che tutti i cittadini possono vedere con i propri occhi in Cittadella”.
Una Babele che si ripete a ogni manifestazione, come in occasione del concerto di Francesco De Gregori, dove chiunque occupi temporaneamente la fortezza si sente in diritto di gestire cose e persone come fossero di proprietà.
“L’assessore annuncia che finalmente il Comune farà pagare per accedere alla fortezza o a parti di essa. E a chi verrà affidata la gestione degli ingressi in Cittadella”? L’interrogativo di Sciaudone è legittimo. Perché la Cittadella è un bene pubblico. E perché la gestione è affidata alla Sovrintendenza. Che finora ha brillato per il silenzio, almeno sul fronte mediatico.
Alla Cittadella dei sogni (dove non manca nemmeno il ‘parco tematico’ alla Disneyland, in una Alessandria che si è già confrontata in passato con l’idea di Marengoland) andrebbe contrapposta quella della realtà. Pensare in grande è doveroso, ma farlo dicendo ‘Io sono Napoleone’ suona come la storica barzelletta.