Le polemiche inutili della destra alessandrina sulla fine del Ramadan

La concessione della caserma Valfrè per la cerimonia conclusiva del Ramadan, la scorsa settimana, ha suscitato le proteste dell’estrema destra alessandrina. Vediamo dunque le loro contestazioni circa un possibile attacco alla nostra cultura e ai valori occidentali e cristiani, a cui si aggiungono considerazioni sulla presunta inopportunità della concessione dello spazio a una distanza temporale troppo ravvicinata dal tragico attacco terroristico a Dacca in Bangladesh contro nostri connazionali.

Sussiste qualcosa di vero nelle loro considerazioni? Vorremmo fare notare quanto segue. Innanzitutto, il termine corretto da usare è “i musulmani” e non “gli islamici”: la difesa della propria cultura dovrebbe passare innanzitutto per un uso corretto della propria lingua, vero Locci?

Venendo al sodo, l’argomentazione delle destre è da respingere in quanto non concedere gli spazi alla comunità islamica, o concederli in modo condizionato avrebbe significato seguire i terroristi sul terreno dell’intolleranza e dello scontro di civiltà. Avrebbe significato mostrarsi deboli e arrendevoli, mentre garantire il rispetto della libertà di culto per tutti – scelta operata in passato del resto anche dalle amministrazioni di centro-destra – significa mostrare la forza della nostra cultura e delle nostre istituzioni, e la nostra determinazione a non cedere al terrorismo. Bene hanno fatto perciò la Sindaca e la Prefettura ad autorizzare l’ordinato svolgimento della manifestazione.

Che del resto è una festa molto sentita fra i musulmani, che ricorda da vicino certe nostre tradizioni religiose che sono sentite anche dai non credenti e quindi possono costituire un terreno comune di confronto e convivenza civile.

Abbiamo ribadito più volte nelle nostre proposte e prese di posizione che per noi il tema della sicurezza e del controllo del territorio esiste e va preso seriamente anche e soprattutto dalla sinistra che spesso lo prende sottogamba. Ma quello della Lega e della destra alessandrina è un ricatto inaccettabile perché non si buttano nella polemica politica, per raccattare qualche voto in più facendo leva sulla paura, fondamentali principi delle democrazie liberali, come l’esercizio pacifico della libertà di culto, che ci accomunano tutti quanti (o dovrebbero: forse la Lega e Locci non ne condividono i presupposti?). Le considerazioni della destra alessandrina sono perciò da rispedire fermamente al mittente.

Il carattere sempre più multietnico e multi-religioso del nostro Paese è un fatto irreversibile e conferma la necessità di istituzioni laiche e forti, capaci di dettare regole valide per le diverse confessioni e fedi religiose, tutelando la libertà di associazione e di culto di tutti. Questo è il modo migliore con cui difendere la nostra cultura democratica e le nostre istituzioni. Vogliamo forse dimenticare il torto millenario fatto alle comunità ebraiche, ai valdesi, e a molte altre confessioni cristiane e non, fatto di persecuzioni, appropriazione di beni, cancellazione di diritti civili, della libertà di circolazione e di culto? Pagine nere della nostra storia che sarebbe bene sempre tenere a mente prima di fare certe uscite.

Non è perciò ben chiaro quali principi Locci e la Lega vogliano tutelare: quelli delle democrazie occidentali, che ci dovrebbero accomunare, o quelle di un nero passato di cui forse continuano a essere nostalgici?

SEL-Sinistra Italiana
Circolo di Alessandria