Cittadellaland, ovvero la fantasia al potere [Centosessantacaratteri]

Sozzetti Enricodi Enrico Sozzetti
https://160caratteri.wordpress.com

 

 

Il mondo è bello perché è vario. E la fantasia, quando non è al potere, è comunque un fiume in piena. Ad Alessandria un fronte particolarmente fertile è quello della Cittadella. Fortezza unica in Europa, monumento all’ingegno costruttivo e militare, trascorre una esistenza nel più totale abbandono sul piano della manutenzione. Girare, liberamente, fra le caserme, i bastioni, le gallerie consente di scoprire una dimensione storica di grande fascino, ma anche di enorme tristezza per le condizioni in cui si trova.

Certo, quelle che non mancano sono le idee per fare rivivere l’intera Cittadella nuovaCittadella, ma nessuna con i piedi per terra. Perché c’è un aspetto legato alle risorse, ma ancora prima alla effettiva disponibilità del bene. Oggi la competenza è della Sovrintendenza che finora non ha brillato per iniziative o quant’altro. Il Comune di Alessandria, che dovrebbe fare da coordinatore di non meglio precisati progetti, il massimo che riesce a fare è autorizzare eventi che si sviluppano fra concessioni gratuite degli spazi ai diversi promotori i quali, a loro volta, fanno business privato. Ma di chi sia la responsabilità giuridica dei controlli, a chi si accollanno i costi (energia elettrica per prima), a chi risponde chi entra e magari trasforma la fontana interna in una piscina (è accaduto domenica) questo non si sa. Sul piano della fantasia, rispetto a questa terra di nessuno, i limiti non esistono.

Oneto VittoriaEsemplare l’intervista di Vittoria Oneto, assessore comunale alla Cultura, rilasciata ad Alessandrianews dove parla di progetti come la creazione, in Cittadella, di “un polo d’innovazione tecnologica e di assoluta eccellenza, che potrebbe riprendere alcune delle novità presentate all’Expo di Milano in tema di ‘Digital Food’ e controllo della filiera per i prodotti del Made in Italy”. Non contenta, va oltre e ipotizza “parchi tematici da allestire in Cittadella, oltre a quello dedicato al Softair (confermando che l’installazione non solo c’è, ma ha diritto a restare in attesa di una futura edizione dell’evento per il quale è stata autorizzata: come mai in occasione di altre manifestazioni tutto è stato invece smontato? Perché Softair sì e altri no?), ci piacerebbe realizzarne uno sul racconto della storia mondiale, prendendo spunto da uno dei libri più celebri di Umberto Eco. Potrebbe trattarsi di un parco con giochi, sperimentazioni e divertimenti che raccontino, attraverso interazioni digitali e seguendo una linea temporale, la storia del mondo, e ovviamente anche quella della Cittadella”. Va bene che bisogna pensare in grande, ma un parco sulla storia mondiale (di cosa poi?) è davvero notevole.

De Gregori nuovaIntanto continua il tran tran quotidiano della fortezza, in attesa della chiusura in concomitanza con i lavori del ponte. Ecco il concerto di De Gregori che di fronte a nemmeno millecinquecento persone si è permesso di mandare via fotografi professionisti e cameramen durante quei pochi minuti in cui invece deve essere garantito il diritto di cronaca. La domanda inevasa è come mai non abbia mandato via quasi tutti gli spettatori che tra foto e riprese (gli danno fastidio solo quelle professionali?) hanno ancora volta dimostrato che smartphone e web sono più forti di una miope decisione organizzativa e di un cantautore dal lato umano quanto meno opinabile.

Ed ecco la domenica dei centauri (in calo del venti per cento per le iscrizioni e di Centauripartecipazione, maleducati e ‘motociclisti della domenica a parte’, al corteo da Castellazzo ad Alessandria) con lo street food in Cittadella. Dove per ore ha fatto da padrone il deserto e un calore africano, mentre chi ha investito nella partecipazione continuava a pensare alle migliaia di visitatori promessi dall’organizzazione e ha guardato sconsolato il registratore di cassa quasi vuoto. Intanto molti dei motociclisti ancora presenti ad Alessandria sono rimasti nella ex caserma Valfrè e hanno invaso chioschi e fast food. Come si dice, l’importante è l’organizzazione. Quando c’è.

DisneylandIntanto ci consoliamo con i progetti dei parchi tematici. Quello della Disney, vicino a Parigi, è nato su una enorme area e un investimento di circa 2,3 miliardi di euro e 5 miliardi per le infrastrutture. Noi per ora abbiamo (forse) 25 milioni di euro affidati alla Sovrintendenza, cinque (altro forse) della Regione e una enorme fortezza da risanare, mettere in sicurezza, infrastrutturare prima di renderla agibile e pronta per una nuova destinazione d’uso. Intanto gli amministratori pubblici guardano al ponte Meier che un giorno o l’altro sarà pronto per essere inaugurato con un bel taglio del nastro e tanti discorsi. Se poi si apre a ridosso delle elezioni, è meglio. O no?