Sobborghi alessandrini alla deriva [Le pagelle di GZL]

Casalbagliano allagamentodi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Casalbagliano (sobborgo di Alessandria) da alcuni anni puntualmente torna alla ribalta per una sua caratteristica: quando piove case, cantine, cortili, strade ricevono la visita sgradita del rigurgito delle fogne. Già è sgradevole subire danni da allagamenti da parte dei corsi d’acqua della zona, ma beccarsi la fogna è veramente da schifo. Nei giorni scorsi il consigliere Annaratone (Alessandria Al Centro) ha portato all’attenzione del Consiglio comunale tale grave e annosa situazione, ma forse lui stesso non sa che è roba vecchia perlomeno di 13 anni. Solo nel 2015 la cronaca ha trattato le proteste dei residenti, e cito titoli e date tratti da Radiogold: 22/05/2015: Acqua in strada uscita dalla fogna. I cittadini di Casalbagliano dicono basta ma Palazzo Rosso risponde
01/06/2015: Pronto a chiamare Striscia la Notizia. Cittadino di Casalbagliano stufo dell’acqua di fogna in casa
14/07/2015: Acqua nelle abitazioni di Casalbagliano: ancora nessun passo avanti 17/07/2015: Allagamenti a Casalbagliano: il 13 agosto la possibile svolta. Ieri la protesta in Consiglio Comunale.
Leggendo tutto (e non solo da oggi perché su questa vicenda la scorsa estate ho già fatto una pagella) trovo disdicevole innanzitutto il solito scaricabarile tra Comune e AIPO e altri eventuali Enti. Nel 2015 solo presa per i fondelli e nulla di fatto. Per i rigurgiti delle fogne che entrano nelle proprietà private dovrebbe già in partenza intervenire “l’ASL/(S.I.S.P.) Servizio di Igiene e Sanità Pubblica che si occupa della prevenzione dei problemi di salute della collettività, prevenzione e controllo della diffusione delle malattie infettive”.
Poi esiste la responsabilità del Comune: le fogne sono di competenza comunale con il dovere di custodia e la connessa responsabilità di cui all’art. 2051 c.c. che restano in capo al proprietario della cosa, cioè le fogne. In questi giorni e a mesi dalle elezioni, Casalbagliano torna in auge, titolo: 23/06/2016: Allagamenti a Casalbagliano: a breve un professionista studierà le soluzioni. Già, ma nel frattempo passerà altro tempo e intanto nel consiglio comunale di martedì 28 giugno, in cui andava discussa l’interpellanza di Annaratone, il “preposto” a rispondere non si è presentato, alla faccia dello slogan sul suo sito web: “Alessandria, città di persone, non di individui”. Ok! Non individui ma persone possibilmente fuori dalla “cacca” in condivisione plurima.
Voto: 2

 

2) Sobborghi alessandrini: Se Alessandria “langue” con i suoi problemi Stortigliona03irrisolti nei servizi e di sicurezza urbana, i suoi sobborghi “urlano disperati”. La vergognosa situazione in essere a Casabagliano mi ha portato a pensare agli altri sobborghi alessandrini che non ricevono la fogna quando piove come i casalbaglianesi, ma nel tempo sono stati ‘lasciati andare’, impoverendoli di servizi e manutenzione. Eppure sono cittadini con gli stessi diritti dei residenti della città e quartieri. Alessandria ha 93.943 abitanti ufficiali circa. Oltre la parte centrale, i quartieri: Borgo Cittadella, Borsalino, Galimberti, Orti, Cristo, Norberto Rosa, Borgo Rovereto, Europa, Pista Vecchia. I sobborghi: San Michele, Valle San Bartolomeo, Valmadonna, Cabanette, Cantalupo, Casalbagliano, Villa del Foro, Cascinagrossa, Castelceriolo, Litta Parodi, Lobbi, Mandrogne, San Giuliano Nuovo, San Giuliano Vecchio, Spinetta Marengo e una frazione: Astuti. Un territorio vasto! I nostri sobborghi nel tempo sono diventate zone grigie. Mi chiedo perché mai queste periferie siano oggi sinonimo di abbandono fisico di strutture e servizi, scarsa manutenzione, controllo in sicurezza personale e ambientale, e in alcuni casi anche grave inquinamento. Senza fogne adeguate nei tempi a servizio di nuove costruzioni autorizzate che hanno pagato l’urbanizzazione e ora le vecchie fogne scoppiano. Trasporti pressoché inesistenti, scarse scuole, zero luoghi di aggregazione o di socialità, verde allo stato brado, strade dissestate, poca illuminazione. Si evince che i nostri sobborghi sono solo un bacino di voti per tutte le elezioni, con la promessa (miraggio!) di ottenere attenzione nel momento della conquista della poltrona amministrativa. Mai però un Sindaco che alzi lo sguardo dall’immediato e dal tirare a campare, e immagini un futuro per questi luoghi. Fra pochi mesi inizierà la campagna elettorale, per ogni sobborgo è tempo di prendere coscienza e con coraggio ribellarsi, urlando forte per dire basta!
Voto: 2

 
Gran Bretagna 23) Brexit: voto espresso dai ritenuti “sotto-classe sociale” inglesi. Su questa vicenda, a chi si ritiene ‘espertologo’ economico-finanziario di lungo corso, titolato a scrivere o dibattere sui pro e contro dell’inaspettato risultato, consiglierei di suggerire ai governi UE, di stilare classi di elettori con caratteristiche socio-demografiche secondo criteri economici, di istruzione, professione, età, zona geopolitica se periferica o centrale. Tali elenchi avranno lo scopo di richiamare all’espressione di voto solo quelle classi utili alla bisogna di quella particolare necessità della “casta” politico- finanziaria-lobbistica. Sul risultato del referendum inglese “fuori dall’Unione Europea” ho letto di tutto e il suo contrario. Ma sono solo opinioni in funzione dell’interesse di questo o quell’ “alto papavero” che sia politico, opinionista, lobbista, bancario/finanziario etc. Ne voglio portare due all’attenzione per chi si è perso certe letture. Su La Stampa del 25/06, la “testimonianza” di Alain Elkann dal titolo: “Hanno vinto i razzisti e i furibondi”: nel testo l’autore esprime snobismo, spregio personale per le periferie inglesi, per i lavoratori, per gli anziani per le masse secondo lui non acculturate, quindi per chi non ha la sua altissima posizione sociale per parentela. Altro esempio: nel Buongiorno di Massimo Gramellini sempre del 25 giugno: “Traditi dai coetanei dei Beatles”, Gramellini (e non è da lui) riesce persino di contraddirsi da solo nelle cose che scrive.  Ora: gli “alti papaveri” europei e in primis l’Italia, se manterranno o lasceranno ancora crescere la troppa disparità di benessere  (quel benessere che andrebbe ben distribuito per ridurre un conflitto sociale crescente causato dalle troppe tasse, annullato il potere di acquisto, tagli in ogni settore di cui la sanità, dall’eccesso immigratorio incontrollato o mal gestito che guarda caso sta portando esasperazione nelle popolazioni di ogni paese UE, creando una massa di cittadini “sotto-classe sociale”) si troveranno a dover gestire qualcosa di peggio della Brexit.
Voto: 4