Serata divulgativa ad Acqui Terme (AL) nella quale si accennerà per sommi capi alla storia del rapporto uomo-lupo, per poi analizzare più in dettaglio la ricolonizzazione del nostro territorio, l’etologia e la problematica gestione del predatore.
Promosso da LAV Alessandria, l’evento di giovedì 30 giugno alle 21.00 presso Palazzo Robellini (piazza Levi, ad Acqui Terme), vedrà come protagonista Antonio Scatassi, guida ambientale escursionistica.
L’Italia ha rivestito e riveste un ruolo fondamentale nel ripopolamento di tali animali non solo nel territorio nazionale, ma anche all’estero, come dimostrano i test genetici effettuati sui branchi di lupi nella penisola iberica. In tale contesto, infatti, la migrazione di lupi originari dell’Italia ha permesso una diversificazione del pool genetico, fondamentale per il ripopolamento di questi animali in tali zone. L’Italia è dunque considerata, a pieno titolo, un modello di conservazione e gestione tramite metodologie non cruente del lupo, nell’ambito dell’Unione Europea, anche grazie alla generale applicazione della Direttiva UE Habitat, che prevede la ferrea protezione della specie. La Direttiva UE Habitat è stata recentemente sottoposta, a un processo di valutazione, denominato REFIT (Regulatory Fitness and Performance Programme). Lo studio, commissionato dalla Commissione Europea, ha confermato che la Direttiva è ‘fit for purpose’ e dunque coerente con i suoi obiettivi ed efficace nel raggiungerli.
Dopo aver corso il rischio di estinzione, dal 1971 il lupo gode di una stringente protezione nel nostro Paese. E’ inserito nella lista delle specie “particolarmente protette” presente all’art.2 della legge n.157 del 11 febbraio 1992. Chiunque dovesse uccidere un lupo, o anche solamente catturarlo, rischia l’arresto da due a otto mesi. Tuttavia oggi, dopo 45 anni di protezione totale, rischia di aprirsi una nuova stagione di persecuzioni. Il nuovo piano di gestione e conservazione del lupo, al momento allo stato di bozza, prevede infatti l’uccisione di cani vaganti e ibridi, oltre che di una quota annuale del 5% dei lupi.
La LAV è impegnata quotidianamente affinché le ipotesi di abbattimento vengano stralciate dalla versione definitiva del Piano. Perché la vita di lupi, cani e ibridi non può essere ridotta a merce di scambio per allevatori e bracconieri.
Buffet vegan offerto da LAV Alessandria al termine della serata.