BOURNEMOUTH, UK – Out 52% in 48%: la Brexit ha vinto. Dopo settimane di dibattiti televisivi tra i maggiori esponenti politici e illustri economisti, dopo una propaganda selvaggia e appassionata la Gran Bretagna ha votato e il risultato è “leave”, uscire dall’Ue. Con una straordinaria partecipazione al voto gli inglesi hanno preso una delle decisioni più importanti della loro storia.
Il noto tabloid “The Sun” venerdì mattina titolava ironicamente “see EU later”, ma il clima che si respira è di alta tensione e profonda divisione: generale, tra i due schieramenti separati solo da un milione di voti; generazionale, tra gli anziani pro Brexit e i giovani contro, geopolitica; tra la Scozia indipendentista e pro Europa, l’Inghilterra a maggioranza anti-Bruxelles e l’Irlanda del Nord favorevole all’Ue. A peggiorare la già instabile realtà politica britannica ci sono le dimissioni del Primo Ministro Cameron e il vuoto di potere che ne consegue. Ma cosa pensano le persone comuni dopo questo risultato? Come vedono il loro futuro?
1) Rupert Oldham è insegnante di inglese in una scuola estiva per stranieri e ieri ha votato “remain”.
Cosa ne pensa del risultato del referendum?
Sono molto contrariato per la decisione che il mio Paese ha preso, ma seguirò il corso degli eventi che essa comporterà.
Quali pensa saranno le conseguenze per la Gran Bretagna?
Ci aspettano un paio di anni molto difficili, il nostro parere non avrà più alcun valore in Europa, ma siamo la quinta economia più forte al mondo, lavoriamo e produciamo molto, abbiamo un buon sistema scolastico e credo che ci riprenderemo. Spero che ci siano conseguenze anche per l’Ue, cosicché anche altre nazioni protestino contro Bruxelles per l’eccessiva burocrazia e la scarsa democrazia, poiché è questo che ha portato gli Inglesi a votare per l’uscita.
Quindi crede che altri Paesi seguiranno il vostro esempio?
Non so se indiranno un referendum, ma so per certo che l’Unione Europea non è popolare. Solo il 35% dei francesi è soddisfatto dall’Ue e ci sono grandi forze antieuropeiste anche in Germania.
Pensa che la Scozia e l’Irlanda del Nord si separeranno dall’Inghilterra?
È possibile, ma non mi preoccupa. È da troppo tempo che sento parlare delle loro richieste di indipendenza, se vogliono andarsene lo facciano.
Secondo Lei, gli inglesi avranno dei ripensamenti durante i due anni necessari per uscire dall’Ue?
Non credo, solo se l’Unione diventasse economicamente più solida rispetto a noi, ma purtroppo è una decisione definitiva.
Gli stranieri, come i suoi studenti, avranno difficoltà a venire in Inghilterra?
No, siamo stati, siamo e saremo sempre un paese multietnico. Accettiamo gli immigranti da centinaia di anni, da molto più tempo degli altri Paesi, non cambierà nulla. Chi ha votato per uscire lo ha fatto per riprendere il controllo dell’immigrazione che è massiccia soprattutto da altri paesi europei ( solo a Londra vivono 1milione di francesi).
Quali ripercussioni ci saranno sui privati cittadini?
Ci saranno e ci sono grandi divisioni e tensioni, specialmente nel breve termine. Mi auguro che supereremo tutto questo.
2) Lucy West è una casalinga e ama ospitare studenti da tutto il mondo, ieri ha votato “leave”.
Quali ragioni l’hanno spinta a votare per l’uscita dall’UE?
Il motivo principale è l’immigrazione: siamo il Paese più piccolo in Europa e abbiamo il maggior numero di migranti. Prendono posti di lavoro che potrebbero andare agli inglesi e usufruiscono dei servizi anche se non ne hanno diritto, i loro figli hanno posti nelle scuole quando mancano agli inglesi. Inoltre diamo molto denaro all’Unione e va sprecato, quando potremmo investire di più per le abitazioni degli inglesi qui. Siamo stati nell’Ue per 42 anni e non abbiamo avuto alcun vantaggio. Ora riprenderemo il controllo sui nostri soldi e sui nostri confini.
Quali saranno le conseguenze per la nazione e quali per i singoli cittadini?
Dovremo fare alcuni sacrifici i primi anni, ma poi vedremo i vantaggi. Sul piano nazionale probabilmente la Scozia si separerà, ma conviveremo e avremo comunque rapporti commerciali perché siamo vicini. Come cittadini perderemo circa £4’000 per famiglia, i prezzi aumenteranno per l’inflazione, ma dopo un paio d’anni di difficoltà ripartiremo e i nostri figli e nipoti vedranno gli effetti positivi.
Cosa ne pensa delle dimissioni del Primo Ministro Cameron?
Erano inevitabili dopo la sconfitta. È stato un buon premier perché ha lavorato, ma molti non sono stati contenti quando è tornato dai negoziati con l’Unione senza aver ottenuto nulla. Spero che il suo successore sia una persona determinata a perseguire l’idea di nazione che gli Inglesi desiderano.
Questo è lo scenario che si presenta davanti agli occhi di chi vive qui, vedremo gli sviluppi futuri e giudicheremo il grande passo che la Gran Bretagna ha compiuto. Seguitemi per comprendere meglio questo Paese e i suoi abitanti.