La trasparenza di Palazzo Rosso e l’ironia del web [Centosessantacaratteri]

Sozzetti Enricodi Enrico Sozzetti
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Nel nome della trasparenza vengono annunciate indagini sul passato, ma quello della precedente giunta comunale. Rita Rossa, sindaco di Alessandria, non risponde, almeno con il comunicato stampa, alle domande dei consiglieri comunali Emanuele Locci e Maurizio Sciaudone, bensì ai quesiti sulla possibile esistenza di una ‘cooperativopoli’ alessandrina negli appalti di manutenzione del verde pubblico, replica dicendo che “le procedure sono del tutto legittime come ci hanno attestato i dirigenti che sono stati incaricati di eseguire un ulteriore controllo (e quindi scarica di fatto su di loro la responsabilità tecnica). La trasparenza per noi – dice – è un valore assoluto e, perciò, abbiamo dato mandato al Segretario generale di verificare i procedimenti di affidamento seguiti anche negli anni precedenti al 2013”.

Se la comunicazione istituzionale di Palazzo Rosso non chiarisce, la speranza è che lo faccia Rita Rossa in Consiglio comunale in occasione della illustrazione dell’interpellanza dei consiglieri. Anche perché oltre a chiedere informazioni dettagliate sulle modalità di assegnazione degli incarichi a cooperative per la manutenzione delle aree verdi, Locci e Sciaudone parlano di una “indagine dell’Authority anticorruzione (il presidente nazionale è Raffaele Cantone, ndr) sui servizi di manutenzione delle aree verdi del Comune di Alessandria di cui l’amministrazione comunale non ha mai informato il Consiglio comunale”. L’Anac avrebbe rilevato “la sistematica disapplicazione da parte del Comune delle modalità di calcolo del valore presunto dell’appalto e il conseguente utilizzo di affidamenti diretti che non sarebbero stati consentiti”.

I dubbi non mancano, le domande sono molte, ma il sindaco decide, per ora, diTruppen indagare sul passato remoto, mentre dice che per quello più recente è tutto regolare. Evidentemente siamo di fronte a una scelta mediatica ben precisa. Per prima quella di replicare attraverso gli organi di informazione e poi a livello istituzionale. Una scelta che può essere però un’arma a doppio taglio. Da un lato è evidente la volontà di rincorrere ogni esternazione per essere sempre presente, ma dall’altro il mare magnum del web oggi può essere impietoso e travolgere anche la migliore delle idee. Per esempio, gli ultimi annunci del primo cittadino alessandrino sulla necessità di chiamare l’esercito per gestire l’ordine pubblico hanno scatenato l’ironia della rete. E’ nata da poco su Facebook, infatti, la pagina #ritachiamalesercito.

E un vecchio slogan recitava “una risata vi seppellirà”.