Locci e Sciaudone: “Ad Alessandria una cooperativopoli negli appalti di manutenzione del verde pubblico”. Immediata la replica del sindaco Rossa

Locci SciaudoneLocci e Sciaudone all’attacco: 9 domande precise al sindaco Rita Rossa, e un’affermazione che farà discutere. Esiste davvero una ‘cooperativopoli’ alessandrina, negli appalti di manutenzione del verde pubblico?
“Dopo aver preso atto di un’indagine dell’authority anticorruzione sui servizi di manutenzione delle aree verdi del Comune di Alessandria di cui l’amministrazione comunale non ha mai informato il Consiglio Comunale, affermano Emanuele Locci e Maurizio Sciaudone – abbiamo iniziato un lungo lavoro di approfondimento e di ricerca di atti che hanno portato alla presentazione di una lunga interpellanza di tre pagine, articolate in 9 quesiti al Sindaco di Alessandria Rita Rossa, per fare chiarezza sulla manutenzione del verde pubblico in Alessandria”.

“La manutenzione del verde pubblico era prima curata da AMIU – spiegano iVerde 1 consiglieri – nell’ambito di un contratto di servizio che prevedeva molti più tagli rispetto ad oggi e molti altri interventi legati al verde pubblico. Queste risorse, prima destinate ad AMIU, sono state dall’amministrazione comunale destinate alle cooperative, classificando erroneamente la manutenzione del verde nell’ambito degli appalti dei lavori anziché degli appalti di servizi, questo probabilmente perché se gli appalti di servizi presentano carattere di regolarità, è assunta come base di calcolo del valore stimato quello dei contratti analoghi conclusi nel corso dell’esercizio precedente e dovrebbero essere affidati mediante gara pubblica. Nel caso della manutenzione del verde pubblico alessandrino il servizio è stato artificiosamente frazionato con la creazione di tre zone omogenee e sono stati redatti tre progetti di lavori di manutenzione: tale spacchettamento della gara di manutenzione del verde con la creazione di tre zone ha comportato che ciascun affidamento fosse inferiore ai € 211.000,00 e pertanto inferiore alla soglia comunitaria prevista per l’affidamento mediante gara pubblica”.

Questo stratagemma avrebbe favorito, secondo i due consiglieri di opposizione, l’affidamento diretto mediante la stipula di tre convenzioni con le cooperative sociali di tipo B negli anni che vanno dal 2013 ad oggi.

Verde 2“Ammesso e non concesso che lo spacchettamento fosse regolare – spiega Locci – in ogni caso la Convenzione non può tradursi in una deroga completa al generale obbligo di confronto concorrenziale previsto dalle norme comunitarie generali e dal Codice dei Contratti Pubblici poiché l’utilizzo di risorse pubbliche impone agli enti affidatari il rispetto dei principi generali della trasparenza e della par condicio ed il Comune, nell’ambito della programmazione dell’attività contrattuale, avrebbe dovuto individuare le esigenze di approvvigionamento da soddisfarsi mediante le convenzioni e provvedere alla pubblicazione di un avviso pubblico atto a rendere nota la volontà di riservare parte degli appalti alle cooperative sociali di tipo B per le finalità di reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e questo non è stato fatto”.

Ma i dubbi non sono finiti. I consiglieri hanno notato molte altre anomalie di cui intendono chiedere conto all’amministrazione comunale.

“Le cooperative cui vengono affidati i lavori sono sempre le stesse – precisa SciaudonePerissinotto 1 – ed una di queste è La Ruota che, nel 2014 e 2015, aveva come Amministratore Unico Perissinotto, l’attuale Presidente di AMAG Ambiente, erede di AMIU che prima svolgeva il lavoro ora svolto dalla sua cooperativa. La stazione appaltante è l’amministrazione comunale di Padova, casualmente luogo di residenza del Direttore di AMAG Ambiente Righetti. I mezzi delle cooperative secondo il capitolato d’appalto dovrebbero conferire le risulte del lavoro di manutenzione del verde direttamente in discarica e invece ho visto personalmente i mezzi andare al deposito di AMAG Ambiente, scaricando dunque i costi di trasporto e smaltimento sulla collettività”.

Insomma i dubbi non mancano ed i due consiglieri hanno presentato nove domande che attendono risposta (qui potete leggere il testo dell’interpellanza).

Rossa nuovaImmediati, a seguito dell’interpellanza dei consiglieri Locci e Sciaudone, arrivano i chiarimenti del sindaco Rossa:  “Le procedure sono del tutto legittime come ci hanno attestato i dirigenti che sono stati incaricati di eseguire un ulteriore controllo. La trasparenza per noi è un valore assoluto e, perciò, abbiamo dato mandato al Segretario Generale di verificare i procedimenti di affidamento seguiti anche negli anni precedenti al 2013″.