Quanto sono importanti i ballottaggi delle elezioni amministrative di oggi?
a giudicare dalla propaganda messa in campo nelle ultime due settimane è evidente che in gioco non c’è solo l’elezione dei sindaci di alcune grandi (e diverse medio-piccole) città: sindaci peraltro sempre meno in grado di condizionare davvero le scelte delle loro comunità, perchè dotati di armi davvero ‘spuntate’.
No: le elezioni di oggi assumono un rilievo politico ‘altro’, e più generale, in una ‘partita lunga’ sul renzismo che durerà sicuramente fino al referendum di ottobre.
Oggi fari puntati, quindi, su Roma e Milano, ma anche Napoli, Torino (esito particolarmente interessante per noi alessandrini) e Bologna. Senza dimenticare capoluoghi di provincia come Novara, Savona, Trieste, Benevento, Brindisi, Carbonia, Caserta, Crotone, Grosseto, Isernia, Latina, Olbia, Pordenone, Ravenna.
In attesa di cimentarci, da domani, nelle analisi e nei commenti (con tanti vincitori, e quasi nessuno sconfitto, naturalmente), non possiamo che constatare il nervosismo della vigilia all’interno del Partito Democratico (rivoluzionario istituzionale) con colpi bassi che hanno vissuto la loro apoteosi nel ‘linciaggio’ mediatico di D’Alema da parte di più di un house organ del ‘partito di Renzi’, al punto che venerdì su uno dei suddetti house organ si titolava: “Ora però D’Alema dica che vota Giachetti”. Nell’urna ovviamente ‘Baffino’ voterà come crede: sperando che non gli impongano di fotografare la scheda con il telefonino, in questa nuova post democrazia in cui ci tocca di vivere.
Occhio però a non contemplarci troppo l’ombelico, perchè è soprattutto altrove (dalla Gran Bretagna alla Francia) che oggi si gioca il futuro dell’Europa, e per conseguenza anche quello di questa periferia scalcinata chiamata Italia.