Il bazar dei brutti sogni [La Fenice]

Il bazar dei brutti sogni“Ho preparato un po’ di cose per te, Fedele Lettore; ce le hai davanti agli occhi sotto il bagliore lunare. Però, prima di curiosare tra i piccoli tesori fatti a mano che offro in vendita, parliamone un attimo, d’accordo? Non ci vorrà molto. Forza, siediti accanto a me. Avvicinati. Tanto non mordo. Però… ci conosciamo da secoli e forse sai che non è proprio vero. O mi sbaglio?”
Pubblicata da Sperling & Kupfer, questa raccolta di racconti offre storie edite e inedite, in un insieme che insegna a sfruttare qualunque idea e ad attingere ovunque perché ovunque qualcosa può suscitare un brivido o dar vita a una narrazione.
Venti tra racconti e poemetti, – per ognuno di loro una dedica – e poi aneddoti, citazioni, riferimenti ad altri autori, qualche intima confessione, insieme all’inaspettata vena poetica di un maestro del brivido.

Il libro presenta spazia fra diversi generi (horror, thriller e western) attraverso un ritmo veloce e continui colpi di scena creati allo scopo di provocare suspense, orrore, paura nel lettore. Siamo, però, di fronte a qualcosa di più di un insieme di brevi racconti. Infatti, accanto ai venti momenti di appassionante lettura, troviamo divagazioni sul perché e come tutto è nato nella mente dell’autore. Ho trovato, infatti, decisamente interessante leggere del senso di inadeguatezza provato un tempo da questo grande autore, così come scoprire che, sotto il profilo creativo, King si sente un novellino che sta ancora imparando il mestiere.

Sebbene gli scritti di Stephen King non abbiano bisogno di presentazioni, possiamo anticiparvi che ne Il bazar dei brutti sogni riconoscerete alcune delle sue fantasie più note, come le auto assassine, le atmosfere post apocalittiche e i bambini da temere. Situazioni conosciute, insomma, ma anche altre nuove, accomunate fra loro dall’umorismo e dal terrore unici di questo autore: uomini, donne, ragazzi, matrimoni in crisi o legami indissolubili, grandi amori o vecchi rancori, storie d’amicizia, prevaricazioni da contrastare o ingiustizie compiute, un predicatore in una stazione di servizio abbandonata, uno strano gatto crudele o la fine del mondo… tante fantastiche idee che sono esattamente come dei brutti sogni.

Vorrei d’altronde sottolineare l’importanza dell’ultimo racconto presente nel libro: Tuono estivo. Esso presenta un mondo popolato solo da due uomini e un cane dopo un’apocalisse post nucleare e King, in un periodo in cui si parla tanto di referendum pro o contro lo sfruttamento delle risorse, esprime il proprio deciso e forte NO alla politica degli stati capitalistici e all’utilizzo eccessivo di certe “risorse” che conducono l’uomo e il pianeta verso la distruzione.

Non resterete delusi da questo libro, sia che siate “soltanto” lettori, sia che amiate anche voi scrivere. Una cosa è certa: se appartenete a quella romantica categoria che scrive nomi sulla sabbia… temo che dopo questi racconti non avrete più alcuna voglia di farlo.

Maite Azcoytia Roglia