L’ennesima, atroce beffa, arriva direttamente dalle corsie dell’Ospedale “Santo Spirito”. Così, senza preavviso e piovuta dal cielo di colpo, senza che nessuno se l’aspettasse. Non servono ulteriori preamboli: a partire da lunedì 20 giugno, otto posti letto del reparto di medicina, lasceranno spazio ai degenti di oncologia.
Ma quali saranno le conseguenze per i pazienti? Tutto tremendamente troppo semplice da spiegare, quasi impossibile da accettare, senza che l’opinione pubblica e politica abbiano un sussulto di viva indignazione. Ufficialmente per motivi legati all’assenza del personale specializzato, i malati oncologici andranno a soppiantare gli ospiti in cura nel reparto di medicina, soprattutto degenti anziani, con evidenti difficoltà, che necessitano di cure attente e continuative all’interno di un ospedale, spesso perché non in grado di provvedere alla propria salute in forma autonoma. Uomini e donne che venivano “accuditi” all’interno del nosocomio e che, da un giorno all’altro, perderanno improvvisamente la priorità.
Il paziente oncologico ha esigenze importanti e non affatto trascurabili, sotto qualsiasi aspetto, medico e psicologico in primis: ora dovranno cambiare area, per essere inseriti in stanze diverse e con una privacy inferiore rispetto a quanto meriterebbe un individuo alle prese con la più canaglia tra le malattie che ogni giorno affliggono la nostra Città. Già, proprio Casale Monferrato, divenuta simbolo della battaglia contro le malattie amianto correlate.
Il perché di questi spostamenti? Elementare, anche qui, la risposta: la Regione Piemonte chiede tagli sempre più forti, premiando chi è in grado di non farsi scrupoli, alleggerendo il bilancio aziendale. Perché ormai vogliono funzioni così: vorrebbero trasformare la Sanità, da bene pubblico prezioso e fondamentale a cui eravamo abituati, in uno status symbol, accessibile a pochi. Tutto questo per trarne un risparmio economico. Accettarlo non si può. Siamo già scesi in piazza e lo rifaremo. Saremo sempre di più. E questa volta, chissà che anche le autorità casalesi si degnino di affiancare il Cittadino in questa triste battaglia. In primis, la persona del Sindaco che, dopo gli annunci rassicuranti della scorsa settimana, frutto di riunioni dove ha ritenuto di non dover invitare i membri di minoranza della Commissione Sanità, si trova oggi difronte all’ennesimo fallimento della sua gestione.
Ancora una volta, i fatti non corrispondono alle parole. Ancora una volta, a pagarne le conseguenze, saranno i suoi, i nostri, Concittadini.
Il Presidio Sanità di Casale Monferrato